CITTA’ DEL VATICANO – Il Vaticano apre i suoi “segreti” finanziari alla Banca d’Italia. Cooperazione e scambio di informazioni finanziarie tra Italia e Vaticano sono ora regolarizzate dalla firma di un accordo. Le informazioni riguarderanno il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.
L’accordo siglato il 26 luglio fra la Aif del Vaticano e la Uif della Banca d’Italia “risponde a esigenze di carattere operativo e consentirà di scambiare informazioni utili all’approfondimento di casi di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo di interesse per le due Autorità”, scrive la Banca d’Italia, ma “non riguarda gli aspetti relativi ai controlli sul sistema finanziario”.
René Bruelhart, direttore dell’Aif vaticana, ha commentato: “La Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano prendono molto seriamente le responsabilità internazionali in materia di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo e l’Italia rappresenta per noi una controparte particolarmente importante in questo senso”
Il direttore dell’Aif ha poi aggiunto: “Ci auguriamo di continuare a svolgere il nostro lavoro con le Autorità italiane in maniera costruttiva e fruttuosa. La firma di questo Protocollo d’intesa rappresenta il chiaro impegno a rafforzare il nostro rapporto bilaterale, facilitando gli sforzi comuni e la lotta al riciclaggio”.
In una nota la Uif della Banca d’Italia ha spiegato: “L’accordo sottoscritto pone le premesse per l’avvio di una costruttiva collaborazione tra le due Autorità che potrà accrescere l’efficacia della loro azione. Il Protocollo impegna le due Autorità a scambiare ampie e complete informazioni per lo svolgimento dei rispettivi compiti di analisi finanziaria di operazioni sospette. A tal fine, ciascuna Autorità fornirà le notizie disponibili o acquisibili attraverso l’esercizio dei propri poteri”.
Il Protocollo è stato redatto in conformità dei principi internazionali che disciplinano la collaborazione tra Financial Intelligence Units (FIU) e, in particolare, degli standard elaborati dal Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale (GAFI) e dal Gruppo Egmont.
L’obbligo dell’Aif di definire protocolli d’intesa, da sottoporre preventivamente anche al ”nulla osta” della Segreteria di Stato vaticana, era stato introdotto con una norma del gennaio 2012 ricorda il comunicato, secondo cui veniva così modificata la previgente regolamentazione del 2010, che consentiva all’Aif di collaborare senza necessità di accordi formali. Nel dicembre 2012 la clausola relativa al “nulla osta” è stata rimossa.
Tale ultimo intervento normativo, in linea con gli standard internazionali in materia di indipendenza operativa delle FIU, ha favorito l’ammissione dell’Aif nel Gruppo Egmont e ha posto le basi per la sottoscrizione del Protocollo con l’UIF, che ricalca il modello predisposto dallo stesso Gruppo Egmont.
Le Autorità si terranno così reciprocamente informate circa le modifiche dei rispettivi sistemi normativi, dell’assetto istituzionale o organizzativo, del contesto operativo e di ogni altra circostanza suscettibile di riflettersi sul concreto svolgimento della collaborazione e sulla corretta applicazione del Protocollo.
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