Veltroni, proposta di legge per superare il conflitto di interessi. “Al nostro paese manca una regola tipica di tutte le democrazie liberali”

Walter Veltroni torna a parlare di conflitto di interesse. E lo fa con una proprosta di legge, presentata insieme al Roberto Zaccaria, destinata a far discutere.

Tredici articoli che, per l’ex leader del Pd, servirebbero a superare, una volta per tutte, un vuoto legislativo che blocca il nostro paese.

Tra i vari firmatari, tutti dell’opposizione, anche Massimo Donadi e Leoluca Orlando dell’Italia dei Valori, l’Udc  Bruno Tabacci e Beppe Giulietti, ex Idv ora nel Gruppo Misto.

Punto cardine della proposta la «separazione tra interessi pubblici e privati». L’assenza di una norma simile, secondo Veltroni, « ha finito con il privare il nostro Paese di una regola tipica di tutte le democrazie liberali».

Il testo, poi, boccia senza appello la Legge Frattini del 2004, definendola inefficace, ed introduce una serie di paletti: come l’«incompatibilità assoluta» tra precisi incarichi di governo e, ad esempio, «la proprietà di un patrimonio di valore superiore a 30 milioni di euro la cui natura  configura l’ipotesi di conflitto di interessi».

Stop anche alla « proprietà,  collegamento o  controllo diretto o indiretto di un’impresa che svolga la propria attività sulla base di qualunque titolo abilitativo rilasciato dallo Stato».

Non manca, poi, nel testo, un preciso riferimento alla «parità di accesso ai mezzi di comunicazione durante le campagne elettorali», da parte dei candidati a cariche elettive.

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