Viareggio/ L’ala della morte sui “bambini della ferrovia”: Lorenzo, Luca e gli altri bruciati vivi a tre anni

Non è arrivato a vedere il sole, questa mattina, Lorenzo, il bimbo di 2 anni e mezzo, che era stato ricoverato ieri in condizioni disperate all’ospedale Meyer di Firenze. Il 90% del suo corpicino riportava gravissime ustioni. Non c’è stato niente da fare neanche all’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, dove alle prime luci dell’alba è morta la bimba di tre anni, figlia di due migranti che ora bisognerà avvertire. Anche loro sono gravemente feriti e sono ricoverati in altri due ospedali. Poco fa si è avuta notizia del decesso di un uomo, all’ospedale Versilia, di cui al momento non si conosce ancora l’identità.

Sono tantissime le storie che ruotano intorno a questa tragedia e che stanno commuovendo il mondo interno. Come quella del padre che è saltato dal tetto di casa con il figlioletto in braccio salvandogli la vita. O quella non dal lieto fine del ragazzo nordafricano di 16 anni morto asfissiato nel tentativo di proteggere dal fumo la sorellina di appena due anni. Hamza, giovanissimo nordafricano, è stato riconosciuto dalla sorella più grande, 20 anni, grazie a una catenina. Non ce l’ha fatta a scappare in tempo dalla casa come gli altri, che sono rimasti ustionati, anche in modo grave, compresa la sorellina. Amava il calcio e la città di Viareggio, che aveva adottato la sua famiglia proveniente dal Nord Africa.

Un bimbo carbonizzato nell’auto della mamma dove era stato adagiato mentre lei tentava di trarre in salvo gli altri fratellini rimasti in casa e un nonno che davanti al cadavere del nipote gridava ai soccorritori ‘fatemelo vedere’. Sono alcune delle storie simbolo della strage alla stazione di Viareggio che ha visto pagare un altissimo tributo proprio dai più piccoli.

In obitorio è stata composta anche la salma di un bambino di 4 anni, che le fiamme hanno imprigionato mortalmente dentro l’auto dei genitori. La vettura, parcheggiata davanti ad uno degli edifici distrutti, è coperta dalle macerie: qualcuno vi ha appoggiato sopra un telo bianco e una bandiera dell’Italia.

Gravi le condizioni di un altro bimbo di 8 anni, con forti ustioni al volto, ricoverato anche lui nell’ospedale Versilia. Nello scoppio ha perso un fratellino e la madre che era stata inizialmente trasferita all’ospedale di Pisa mentre il padre è ricoverato in gravi condizioni nello stesso ospedale.

Tra i feriti gravissimi anche un disabile colpito di Sla (Sclerosi laterale amiotrofica), intrappolato nella sedia a rotelle mentre le fiamme dello scoppio lo raggiungevano e salvato dai vigili del fuoco. L’uomo, a causa della sua condizione, non ha potuto mettersi in salvo da solo: è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva e le sue condizioni sarebbero molto gravi. Tra le tante storie di salvataggi anche quella che ha visto protagonista una coppia di giovani, che dopo essersi messa in salvo, è tornata nella casa in fiamme per tirare fuori i genitori.

Sale così a 17 il bilancio dei morti nel disastro ferroviario di Viareggio. Mentre i feriti sono una trentina di persone, di cui 21, secondo i dati resi noti dall’amministrazione comunale di Viareggio, tuttora stanno lottando fra la vita e la morte. Sono ricoverati in altri ospedali: cinque a Pisa, tre a Torino, Milano, Genova, due a Cesena e Carrara, uno a Massa, Parma, Padova.

Nel policlinico di Lido di Camaiore sono ricoverate altre sei persone investite dall’esplosione, di cui una in rianimazione, mentre altri cinque feriti sono ricoverati in altri reparti, due di loro in pediatria. Si continuano a cercare anche i dispersi. All’appello, al momento, ne mancano tre. Ma con il passare del tempo è sempre meno probabile che siano rimasti sotto le macerie. Le inchieste ora si moltiplicano. Ce ne sarebbero sul terreno addirittura cinque.

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