Wikileaks. Gheddafi umiliato ha minacciato disastro nucleare su coste libiche

Muammar Gheddafi

Un disastro nucleare sulle coste libiche per ”dare una lezione all’Onu” che non aveva concesso a Muammar Gheddafi di piazzare la sua tenda a New York in occasione dell’Assemblea generale. E’ la nuova inquietante rivelazione contenuta nei file di Wikileaks resa nota da uno dei suoi media partner, il britannico Guardian.

Sette contenitori metallici, ciascuno dal peso di diverse tonnellate, preposti ”unicamente” al trasporto di materiale radioattivo e non alla sua ”conservazione”, contenevano 5,2 kg di uranio altamente arricchito (Heu) che vennero lasciati nei pressi della centrale nucleare libica di Tajoura, a 14 km da Tripoli dove sorge un impianto da 10 Megawatt costruito dai russi, ”custoditi solo da una guardia armata, non si sa se con il fucile carico”.

Un intenso scambio di dispacci diplomatici tra ottobre e dicembre 2009, scrive il Guardian, dimostra la preoccupazione americana ma anche russa per il carico, che faceva ”gola ai terroristi e agli Stati non-nucleari” che avrebbero potuto ”facilmente rubarlo”. Il materiale, parte del piano nucleare libico, utilizzabile per fabbricare diversi ordigni, era ”altamente a rischio” perche’ le temperature potevano fondere i contenitori.

”Ogni riferimento alla vicenda sui media puo’ scatenare serie preoccupazioni di sicurezza”, si legge in uno dei dispacci di fonte Usa. La crisi esplose il 20 novembre 2009, quando il direttore dell’agenzia atomica libica, Ali Gashut, riferi’ di aver avuto ordine di bloccare l’arrivo di un aereo russo Antonov 124-100 che avrebbe dovuto caricare il materiale e portarlo via, dopo l’offerta americana a Mosca di ”pagare” per il disturbo (circa 800.000 dollari).

Quando gli americani affrontarono la vicenda con il figlio del leader libico, Saif al-Islam, questi sottolineo’ che il padre si sentiva ”umiliato” per il trattamento ricevuto a New York, dove appunto gli era stato impedito di piazzare la sua tenda nel corso dell’Assemblea generale Onu. Il 7 dicembre, dopo un lungo pingpong, ”finalmente le guardie armate hanno iniziato a presidiare l’impianto nucleare”.

L’Antonov e’ infine atterrato il 21 dicembre, portandosi via il carico di uranio arricchito. La vicenda non e’ la prima rivelazione su Gheddafi contenuta nei file di Wikileaks. La diplomazia Usa, stando ai documenti, considera il leader libico ”il dittatore piu’ longevo del mondo”, un ”ipocondriaco” che non gira mai senza la sua infermiera, ”una voluttuosa bionda con cui ha una relazione”, che non disdegna il flamenco.

In un documento dell’ottobre 2009 siglato dall’ambasciatore americano a Tripoli Gene A. Cretz, si dice che ”Gheddafi usa il botox e fa filmare tutti i suoi controlli medici per analizzarli dopo con i suoi dottori”. Tutte “manie” queste che hanno spinto Washington a chiedere informazioni sul suo ”stato di salute mentale”.

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