Wikileaks: dalle forze speciali russe minacce a Politkovskaya

Anna Politkovskaya

La giornalista investigativa russa Anna Politkovskaya subi’ ”frequenti minacce”, anche ”di morte”, dalle forze speciali russe e dall’entourage del primo ministro ceceno Ramzan Kadyrov. A scriverlo è l’ambasciatore statunitense a Mosca William Burns in un cablogramma del 9 ottobre 2006 – anticipato oggi dall’edizione online del Guardian -, inviato quindi due giorni dopo che la Politkovskaya fu trovata morta nell’ascensore della sua abitazione.

Il suo assassinio ”ha provocato un’ondata di choc a Mosca”, scrive l’ambasciatore, ricordando che ”l’intrepido lavoro della Politkovskaja in Cecenia, a Beslan e nel Nord del Caucaso gli ha procurato molti nemici e gli opinionisti qui hanno subito puntato il dito contro personaggi che vanno dal primo ministro ceceno Ramzan Kadyrov a chiunque fosse interessato a vedere Vladimir Putin al timone dopo il 2008”.

Il dispaccio riporta poi quanto riferito il giorno dopo la morte della giornalista all’ambasciata americana dai loro contatti locali, i cui nomi però sono classificati (celati con delle x) nel documento. Secondo questi contatti, ”le minacce più frequenti sono pervenute dall’entourage del primo ministro ceceno (non necessariamente con la consapevolezza di Kadyrov) e dalle forze speciali russe, le cui brutalità in Cecenia erano state raccontate dalla Politkovskaya”.

Secondo gli stessi contatti, inoltre, la giornalista ”riceveva costantemente minacce via telefono, mail o sms” tanto che ”aveva accettato la possibilità di essere uccisa da un momento all’altro”. L’ambasciata – si legge sul cablogramma – ”ha espresso la forte preoccupazione degli Usa sul caso al viceministro degli Esteri Andrei Denisov e continuerà a premere con il governo di Mosca”.

[gmap]

Gestione cookie