Yemen, 5 morti a Sanaa. Miliziani sparano sui manifestanti

Pubblicato il 24 Novembre 2011 - 19:11 OLTRE 6 MESI FA

BEIRUT, 24 NOV – Cinque persone sono rimaste uccise oggi a Sanaa quando miliziani in borghese hanno aperto il fuoco contro manifestanti dell'opposizione yemenita che protestavano contro un accordo per la transizione del potere che garantisce l'immunità al presidente uscente Ali Abdallah Saleh. Lo hanno riferito fonti mediche e testimoni, mentre all'interno del fronte anti-regime sembra crearsi una profonda frattura tra chi accetta l'intesa e chi invece la rifiuta.

Intanto nel sud dello Yemen, dove l'attivita' di gruppi legati ad Al Qaida ha preso progressivamente vigore nel quadro di instabilita' creatosi negli ultimi dieci mesi, truppe governative hanno ucciso 17 membri di gruppi armati. Secondo quanto reso noto da una fonte governativa locale, gli scontri, nei quali e' stata impiegata anche l'artiglieria, sono avvenuti nei pressi di Zinjibar, capoluogo della provincia di Abyan, dove i miliziani islamici si sono impadroniti di alcune parti di territorio.

Testimoni citati dalla televisione panaraba Al Jazira hanno detto che miliziani hanno sparato dai tetti e da automobili di passaggio contro i manifestanti che anche oggi, come avvenuto ieri sera dopo l'annuncio dell'intesa per l'uscita di scena di Saleh, protestavano contro l'accordo. La loro richiesta e' che il presidente uscente venga processato per le centinaia di vittime nelle proteste che da dieci mesi scuotono il Paese. Almeno 33 persone sono rimaste ferite e sono state portate in un ospedale allestito in una moschea vicino alla Piazza dell'Universita', ribattezzata dagli oppositori Piazza del Cambiamento, fin dall'inizio cuore della loro protesta.

Ma la rabbia dei dimostranti si e' rivolta anche contro il blocco dei gruppi politici dell'opposizione, guidato dal partito al Islah (Riforma), che ha accettato il piano di transizione, messo a punto dai Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo (Arabia Saudita, Kuwait, Emirati arabi uniti, Oman, Qatar e Bahrein) e appoggiato dall'Onu. Accese discussioni e momenti di tensione vi sono stati sulla piazza stessa tra oppositori favorevoli al piano e quelli contrari.

Secondo il piano firmato ieri a Riad, Saleh manterra' per 90 giorni una carica onorifica di presidente, passando i poteri reali al suo vice, Abd Rabbo Mansur Hadi, che dovra' formare un governo di unita' con le opposizioni e indire poi elezioni presidenziali. Ieri il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha detto che Saleh dovrebbe partire presto per gli Usa per sottoporsi a ''cure mediche''.