
(Foto Ansa)
A Roma oggi è il giorno della manifestazione per l’Europa ideata dal giornalista Michele Serra.
“In un mondo che sembra in frantumi – le sue parole dal palco – una piazza che unisce persone e idee diverse è uno scandalo. Questo scandalo ha un nome. Si chiama democrazia. Non è molto di moda, nel mondo, la democrazia. Il mondo è pieno di gente in galera perché non la pensa come il capotribù. Di bambine che non possono andare a scuola perché sono bambine. Di oppositori assassinati o avvelenati, di libri messi al bando, di idee schiacciate. Di omosessuali e transessuali perseguitati per legge. Di schiavitù sul lavoro e nelle famiglie. Di vite sottoposte al dominio del padrone e all’arbitrio del padre”.
In una piazza gremita di persone, sventolano centinaia di bandiere della Ue e tante anche della pace. Alla manifestazione hanno aderito tutti i partiti dell’opposizione, tranne il Movimento 5 Stelle.
“Siamo in piazza – le parole del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli – per dire che l’Europa deve essere un’Europa di pace, e che non può essere nulla di diverso da questo: un’ Europa che vuole investire 800 miliardi di euro in armamenti è un ‘Europa che compromette il suo futuro e il futuro delle generazioni che verranno. Siamo qui insieme a tanti giovani e meno giovani che vogliono la pace. Diciamo assolutamente no al riamo perché significherebbe comprometterebbe la nostra economia, tagliare i servizi sociali, la sanità e la scuola: questo renderebbe l’Europa più debole e vulnerabile nei confronti di potenze economiche straniere. Noi pacifinti? Siamo uomini e donne responsabili che ci opponiamo a chi gioca con la guerra”.
“Chi conosce la storia – le parole del leader di Azione Carlo Calenda – sa che l’Europa nasce col tentativo di mettere insieme gli eserciti europei. Si chiamava Comunità Europea di Difesa. Il più grande sostenitore era Alcide De Gasperi. Quindi oggi siamo qui per dire questo, che deve esserci un’Europa forte, potente, capace di respingere le aggressioni economiche di Trump, e le aggressioni militari di Putin. Siamo qui con la comunità ucraina e la comunità georgiana. Poi una piazza è bella perché ci possono essere idee diverse, questa è una piazza che nasce con idee differenti. Ha una idea in comune, che il nostro destino è legato alla costruzione dell’Europa. E noi pensiamo che la costruzione dell’Europa oggi è legata alla sua autonomia strategica, economica e militare”.