Da quel che raccontano le agenzie sono tre egiziani e cinque bengalesi, i richiedenti asilo sbarcati nella mattinata di venerdì con la nave Libra a Shengjin, in Albania. Uno di loro è già risultato vulnerabile e quindi tornerà presto indietro. Gli altri, salvo sorprese, saranno poi trasferiti nel centro di Gjader in attesa della convalida del trattenimento da parte della sezione immigrazione del tribunale di Roma. Sempre se arriverà questa convalida.
Erano bengalesi e egiziani, infatti, anche i 12 arrivati in Albania col primo viaggio della Libra. Per ognuno di loro i giudici non avevano convalidato il trattenimento e sono stati poi portati in Italia. Cosa succederà con questi altri richiedenti asilo? Torneranno anche loro? Non resta che aspettare una nuova puntata di questa vicenda tragicomica.
Intanto il ministro degli Interni Matteo Piantedosi, al termine di una riunione ad Ancona, tira dritto: “L’Egitto è un Paese sicuro perché è stato previsto dal legislatore con quel decreto legge che il Governo ha approvato qualche settimana fa tra i Paesi considerati ad oggi sicuri secondo quei parametri che stanno dietro a quel tipo di valutazione”.
“I percorsi giudiziari – dice – sono lunghi e complessi. Ci sono dei giudici che si stanno pronunziando in un certo modo, noi non siamo d’accordo su queste pronunzie, le abbiamo impugnate, faremo altre impugnative se altri provvedimenti non dovessimo condividere e poi si arriverà a un punto in cui ogni processo arriva ad un terzo grado finale che stabilirà”.
Se qualcuno deciderà di prendere decisioni diverse, conclude, “noi le impugneremo e aspireremo ad ottenere in sede giudiziaria quelle che sono la conformità dei nostri convincimenti”.