Almeno un milione sarebbero le persone morte o rimaste ferite nei due anni e mezzo della guerra in Ucraina. Almeno. Perché questi numeri, pubblicati dal Wall Street Journal citando una fonte confidenziale, erano stati diffusi tre mesi fa. Per la precisione la stima parlava di 80mila morti e 400mila feriti tra le file ucraine e 200mila morti e 400mila feriti tra i russi. Ma i numeri, quelli veri, forse li conosceremo solo tra qualche tempo. Sempre se li conosceremo.
Bene: almeno un milione tra morti e feriti che in due anni e mezzo cosa hanno prodotto? Più o meno il nulla. Ieri, in una intervista a Le Parisien, Zelensky lo ha detto chiaramente: “Non riprenderemo il Donbass e la Crimea”. E d’altronde non ne è venuto molto anche per la Russia. O forse sì. In fondo un milione tra morti e feriti valgono qualche territorio in più in Ucraina. A qualcuno piace pensare che sia una cosa normale e razionale, questa.
Ma da qualsiasi parte della barricata vi vogliate piazzare, resta quel numero: almeno un milione di persone morte o ferite. Un orrore che sta lì a ricordarci la stupidità dell’essere umano che continua a non imparare davvero nulla dalla sua storia. D’altronde Albert Einstein lo aveva spiegato: “Finché esisterà l’uomo esisteranno anche le guerre”. E speriamo di non dover ritirare fuori dagli archivi presto anche la seconda parte della citazione: “Non so con quali armi si combatterà la Terza guerra mondiale, ma la Quarta sì: con bastoni e pietre”.