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Amsterdam, l’agguato antisemita scuote l’Europa. Solo malessere giovanile o la resurrezione di un incubo?

Caccia all’ebreo giovedì notte nel cuore di Amsterdam. Ennesimo episodio antisemita che ha scosso l’Europa. L’assalto ai tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv dopo la partita con l’Ajax ha suscitato la condanna internazionale e ha spinto Netanyau a inviare due aerei per rimpatriare i connazionali.

Amsterdam, l’agguato antisemita scuote l’Europa

Bibi ha evocato “La notte dei Cristalli”, l’ondata di violenza che diede inizio all’Olocausto (9-10 novembre 1938). I gruppi filo-palestinesi, giovani legati alla comunità araba, hanno ferito cinque tifosi israeliani (poi dimessi). 62 assalitori sono stati arrestati.

Il premier olandese Schoof si è scusato provando “una profonda vergogna”. Più esplicito Geert Wilders, il leader della estrema destra olandese: ”Anch’io provo rabbia e vergogna”. Aggiungendo: ”Siamo la Gaza d’Europa. Farò tutto il possibile per proteggere gli Ebrei e fermare ed espellere i radicali islamici”.

Domanda: l’Europa ha toccato il fondo? L’Occidente vuole davvero fermare la crescente follia antisemita? L’odio contro gli Ebrei è un altro fronte di guerra? È ragionevole chiederselo perché quanto accaduto in Olanda può ripetersi.

Malessere giovanile o resurrezione di un incubo?

È l’interrogativo più ricorrente, dicono i più (quorum ego). Probabilmente la miscela esplosiva è la combinazione dei due fattori: malessere giovanile + ritorno di un incubo. Una spiegazione c’è: oggi il mondo giovanile “vive senza una ideologia” (tesi di Vittorino Andreoli).

Le ideologie sono sempre una interpretazione della storia e un progetto per il futuro. Il mondo giovanile è immerso in un presente iperconcreto e ha dunque una ridotta percezione del futuro, un allentato legame storico che evita persino le informazioni. Della repubblica di Weimar e delle vicende di Adolf Hitler, i giovani hanno solo qualche immagine raccolta da film o da documenti visti in zapping alla televisione.

Amsterdam, l’agguato antisemita scuote l’Europa. Solo malessere giovanile o la resurrezione di un incubo? (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Insomma la storia si è ridotta a qualche frammento percettivo tenuto insieme da un gusto per l’abbigliamento e per il linguaggio, dall’estetica delle mode. Un riferimento che certamente trova enormi suggestioni nel nazismo. Ma c’è dell’altro: la guerra di Israele sta accentuando l’ondata di proteste in tutto l’Occidente, Europa in testa. La rete pro-Pal che incita all’odio, con una campagna antisemita lanciata sui social già da settembre, sta facendo proseliti nelle aree più impensate.

La notte dei cristalli

Netanyau ha evocato la notte del novembre 1938, quando i nazisti scatenarono il pogrom più grave dell’intera storia tedesca. In tutte le città della Germania le SA e le SS diedero l’assalto ai negozi e alle case degli ebrei fracassando vetri, bruciando merci, assalendo gli ebrei per le strade. Solo in quella notte le vittime furono almeno 100.

Nei giorni seguenti gli ebrei furono arrestati a migliaia e inviati in campi di concentramento dai nomi destinati a divenire sinistramente noti come Buchenwald e Dachau da cui sarebbero stati rilasciati solo nella primavera del 1939.

Nel frattempo le violenze, il freddo e le epidemie avrebbero fatto salire il totale dei morti a 2.500 tra uomini, donne e bambini. I nazisti inventarono questo atroce anticipo dell’imminente Olocausto. Un nome che voleva mettere in ridicolo e sminuire i fatti di quella notte: Kristallnacht, appunto nella “notte dei cristalli”, cioè la notte dei vetri rotti. Le aggressioni di giovedì notte ad Amsterdam sono già diventate un caso politico.

Published by
Enrico Pirondini