Matteo Salvini “ha detto quale è la sua posizione, ma non è il ministro degli Esteri, come io potrei dire qualcosa sul tema dei trasporti ma non sono il ministro dei Trasporti”. Lo spiega, in un’intervista al Corriere della Sera, Antonio Tajani, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, tornando sulle tensioni con l’alleato dopo il mandato di cattura spiccato dalla Corte penale internazionale contro il premier israeliano Netanyahu.
La posizione dell’Italia su questo punto, ribadisce Tajani, “è quella espressa da premier e ministro degli Esteri”. “Non siamo divisi – prosegue -. E noi, sentendoci e consultandoci, abbiamo detto chiaramente che rispettiamo la Corte ma studieremo bene le motivazioni, perché le opinioni politiche non devono prevalere sul diritto. E perché, fermo restando i nostri rilievi più volte fatti ad Israele sulla necessità di proteggere la popolazione civile palestinese, non mettiamo sullo stesso piano chi pianifica un massacro di persone per distruggere Israele e chi si difende pur con modi che non ci convincono”.
Sul fronte del conflitto in Ucraina “anche Zelensky — ricorda Tajani — ha detto che quello che arriva deve essere l’anno della fine del conflitto. Ci stiamo impegnando per questo”. Ieri c’è stato il vertice di maggioranza sulla manovra. “Nessuno scontro, il clima era ottimo – dice -. Abbiamo dato mandato al ministro Giorgetti di studiare tutte le questioni aperte e fare ordine. Per noi sono essenziali le politiche sociali, il turn over per le forze dell’ordine, il sostegno alle attività produttive. Sarà lui a dover verificare la fattibilità delle nostre proposte – conclude -“.
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