“Sì, è vero, non stiamo più insieme da un po’. Per Lollo mi butterei nel Tevere, come si dice a Roma. Ci vogliamo bene, so quanto vale, conosco di che pasta politica sia fatto: uno in grado di lavorare 500 ore al giorno. È una persona solida, onesta e con una grande preparazione. Il nostro progetto politico va avanti, i nostri rapporti personali sono ancora solidi, poi l’amore è un’altra cosa. Per ora è così e visto che sono affari nostri e ci sono tante persone che amiamo in mezzo la finirei qui con la curiosità morbosa”.
“Sì, è vero, non stiamo più insieme da un po’”
Lo dice in un colloquio con Simone Canettieri de il Foglio Arianna Meloni, a capo della segreteria politica e del tesseramento di Fdi e sorella della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La dirigente di Fratelli d’Italia risponde anche del paragone tra lei e Berlusconi evocato nelle dichiarazioni dopo il retroscena del Giornale su una possibile inchiesta a suo carico.
“Nessuno – sottolinea – si paragona a un grande statista come Berlusconi. Va bene le accuse di mitomania che traspaiono dal racconto che si fa di me, ma pietà! Ho un senso della misura. La cosa che ha scritto Sallusti prendeva spunto dal libro e dalle dichiarazioni di Luca Palamara, già membro del Csm, su un metodo che evidentemente esisteva, e non so se esista ancora. Speriamo di no, certo. E poi figuriamoci, provo a dirlo bene: lungi da me attaccare la magistratura. L’attacco semmai è nei confronti di un certo giornalismo che mi tira in ballo di continuo descrivendomi alle prese da due anni con nomine e trame di potere. Questo mi avvilisce”.
“Nessuno si paragona a un grande statista come Berlusconi”
“Ovviamente faccio politica a Roma da una vita, conosco davvero tante persone da molto tempo, a destra, che è il mio mondo, come a sinistra”, aggiunge, spiegando che “mi infastidisco quando qualcuno racconta il mio pensiero e poi lo attribuisce a Giorgia: è un gioco che dura ormai da quasi due anni. Peccato che non sia il Verbo e che l’ottanta per cento delle dicerie siano favole che si autoalimentano”.
Fdi sta per lanciare una scuola di formazione per i dirigenti, una sorta di “Frattocchie di destra”, come scrive il quotidiano, di cui si occuperà Fabio Rampelli, che ha la delega dell’omonimo dipartimento. ”Quello che in molti non vogliono capire – spiega ancora Arianna Meloni- è che al contrario di altre formazioni politiche noi non vogliamo lasciare sguarnito il partito e chiuderci nel palazzo”.
Con Fdi “siamo radicati, siamo presenti in tutti i Comuni d’Italia, abbiamo una comunità forte e coesa e dunque una responsabilità. Lo scorso anno abbiamo celebrato una stagione congressuale. Posso occuparmi di questo invece di passare per traffichina e mitomane. Stiamo imparando a camminare su un ponte tibetano, ma ovviamente non sulle acque. Tutti danno il massimo e per primi mia sorella e Lollo, le due persone che conosco meglio di tutti. Attaccati spesso con violenza incredibile, e penso proprio a Lollo, che invece sta facendo un lavoro straordinario”.