Aumentare i debiti per il riarmo? Gli italiani si chiedono perché, ecco i tanti argomenti per il sì e per il no - Blitzquotidiano.it (nella foto Ansa, Giorgia Meloni)
Possiamo indebitarci per il riarmo? Aumentare il debito che assilla l’Italia? In soldoni, aumentare le tasse che sono già insopportabili? Domande che si pone oggi chi vive nella nostra meravigliosa penisola.
Ad interrogarsi e nutrire dubbi è anche la politica che si divide non solo tra destra e sinistra, ma anche tra esponenti dello stesso partito. Nel Pd c’è una grande confusione con la Schlein nel bel mezzo della burrasca. Molti dem moderati sono contro di lei e dicono quasi sempre si quando Eddy è per il no.
I 5Stelle vanno in gruppo a Bruxelles per protestare contro Ursula von der Leyen: “Gettiamo soldi dalla finestra per il riarmo quando da noi i problemi sono ben altri”, sostengono. Già, ma questo danaro per raggiungere in tanti la capitale dell’Unione Europea non è danaro sprecato? Per una manifestazione che ha voluto strappare solo un evidente titolo sui giornali e in tv?
Si pensa al blocco delle pensioni, alla scuola, ai tagli sulla sanità, ai salari ridotti spesso al minimo e non si comprendono le ragioni per cui si debbano comprare altre armi. “Perché è logico e sacrosanto prepararci ad una difesa”, rispondono i favorevoli al piano di Ursula.
Anche a destra, non si raggiunge una intesa. Matteo Salvini tuona contro il riarmo; Antonio Tajani è assolutamente favorevole, mentre Meloni è più prudente e si limita a dire che non deve essere un progetto antiamericano. Ha sudato le proverbiali sette camicie per diventare una grande amica prima di Biden e ora di Trump. Perché gettare al vento tanto lavoro?
Si dice che Giorgia Meloni sia diventata il “ponte” tra la vecchia Europa e gli Stati Uniti: non è un traguardo di poco conto, se diamo uno sguardo alla rivoluzione che sta sconvolgendo il mondo intero, a Occidente come ad Oriente.
I buoni propositi non frenano però le diverse posizioni che agitano i nostri uomini politici. Nel Pd, la Schlein è fra due fuochi, fra coloro che sono assolutamente con lei e quelli invece che non vedono di buon occhio il suo sinistrismo.
Pure Andrea Orlando – colpito a morte a Genova nonostante il grande appoggio dei dem – è titubante e afferma che questo riarmo aiuta più gli Stati Uniti che l’Europa. Che cosa significa? Insomma, che cosa vuol dire l’ex ministro? Non lo sa nessuno, tranne lui, forse.
Questa smania di andare alla ricerca di armi è un prodromo per un ritorno alla guerra fredda? Dio ce ne scampi e liberi. Però, nonostante decine di milioni di persone invochino la pace, in “alto” si pensa solo a difendersi da un eventuale conflitto che potremmo definire una terza guerra mondiale.
Per fortuna, la realtà ci dà conforto. A Gedda tra Kiev e Stati Uniti si è raggiunto un accordo che prevede trenta giorni di tregua. Sono pochi, d’accordo, ma non si può negare che sia un passo in avanti. Ora il pallino è nelle mani di Putin nella speranza che non sia troppo ingordo quando si tratterà di raggiungere una intesa sul futuro dell’Ucraina. Una resa sarebbe improponibile, si può trovare tranquillamente una via d’uscita che non sia umiliante per il Paese sovrano invaso improvvisamente tre anni fa.
Trump, per fortuna fa un passo indietro ripristinando gli aiuti e l’intelligence al martoriato popolo di Zelensky; Putin si comporterà allo stesso modo? Se sì, potremmo tirare un sospiro di sollievo perché il nostro futuro sarà certamente più tranquillo. Non ci si augura una tregua riarmata, come titola stamane in prima pagina Il Manifesto; ma un patto che non sia mortificante da una parte ed esaltante dall’altra.
Per non dimenticarsi di noi, potremmo scrivere che ieri è stato un giorno assai positivo per Giorgia Meloni visto che l’Europa ha detto sì ai rimpatri dei migranti clandestini, ridando vita al progetto Albania.
Mentre, al contrario, non è stato un martedì felice per la giustizia: diciotto anni dopo l’omicidio di Garlasco si è trovata una nuova strada che potrebbe “salvare” Alberto Stasi assolvendolo dall’essere quel feroce assassino di Chiara Poggi. Ma se così fosse chi lo ripagherà per quei tanti anni trascorsi dietro le sbarre?