Ci mancavano le banche a rendere ancora più complicata una situazione politica piuttosto complessa. Il governo ha voluto tassare gli extra profitti degli istituti di credito ed è nato un putiferio perché in borsa ci sono state pesanti perdite e le polemiche sono esplose in men che non si dica.
Il problema delle banche è solo la punta di un iceberg che sfiora la superficie, perché “la mossa” di Palazzo Chigi ha preso in contropiede tutti e maggioranza e opposizione hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie per orientarsi ed esprimere il loro parere.
E’ successo che insieme con l’iniziativa dell’esecutivo si sono schierati senza se e senza ma i 5Stelle ed una buona parte del partito democratico. Forza Italia ha preso tempo, Calenda si è detto contrario a quanto deciso dal consiglio dei ministri. Insomma, per dirla con una frase fatta, la confusione regna sovrana.
Antonio Misiani, il responsabile economico del Pd, sostiene senza termini che “questi soldi dovranno andare esclusivamente alle famiglie più povere”. Comunque, è per il si a quanto deciso da Palazzo Chigi, sia pure se con qualche distinguo. La prima ad essere in forte imbarazzo nei dem è proprio Elly Schlein che è presa tra due fuochi: la direttiva di via del Nazareno, mai d’accordo con il presidente del consiglio e quella parte dei suoi compagni di partito che invece hanno applaudito alle sorprendenti decisioni della maggioranza.
Su tutti, ecco intervenire Giuseppe Conte che esprime il suo pensiero con cinque parole: “Non è mai troppo tardi”. E’ piuttosto evidente quindi che ormai a Montecitorio ed a Palazzo Madama non sanno come raccapezzarsi. Il Parlamento è andato in vacanza, ma, come avviene sempre, la politica non si ferma mai ed ogni occasione è buona per creare zizzania.
Il fatto è che se si dovesse votare oggi una qualsiasi legge che abbia come protagoniste le banche, i bookmakers non saprebbero come comportarsi perché il risultato non avrebbe punti certi di riferimento. Una parentesi di tranquillità l’ha data 24 ore più tardi il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti affermando che il tetto massimo della tassa non supererà lo 0,1 per cento. Il tonfo bancario del giorno precedente non si è ripetuto, anzi c’è stata una leggera ripresa, ma le polemiche non si sono placate perché, al giorno d’oggi, sembrano essere diventate il sale del contrasto politico che non ha un attimo di tregua.
Qualsiasi occasione è buona per innescare la miccia: dopo il caso di Marcello De Angelis che rimarrà al suo posto dopo aver chiesto scusa a quanti si sono meravigliati e offesi dalle sue parole, ecco nascere un altro putiferio per il concerto di Travis Scott al Circo Massimo di Roma. Oltre settantamila persone che hanno minato la solidità di un vicino parco difeso a spada tratta dalle autorità delle Belle Arti.
Ma è soltanto un attimo di pausa perché la maggioranza insorge e sostiene che l’opposizione, un giorno si ed un altro pure, sa solo chiedere dimissioni. Mai un progetto, una iniziativa che possa aiutare a trovare un minimo comune multiplo fra le forze politiche. Giorgia Meloni non ha tregua: quotidianamente vede sorgere un problema, ma ha spalle forti ed una vecchia militanza che l’aiuta a fronteggiare chi l’attacca. Non si tira mai indietro ed è lei a telefonare alla Schlein per un incontro sul salario minimo, il piatto forte del Pd. Probabilmente, da qui a settembre ne vedremo ancora delle belle.
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