È tutto uno show, ormai: all’Europarlamento botte da Orban e Bella Ciao; in piazza del Municipio a Napoli un Pulcinella fallico di 12 metri ha messo all’angolo calcio e politica. Con una differenza: a Strasburgo hanno preso tutto sul serio, sotto il Vesuvio hanno prevalso ironie e allusioni.
Si dirà: sono scenari diversi, temi incomparabili. Certo. A Strasburgo il premier ungherese ha sparato le sue cartucce – clima, migranti, sicurezza, guerra in Ucraina – e la sciura Ursula gli ha risposto per le rime (“Date la colpa all’invaso e non all’invasore”). Il resto se l’è beccato da Ilaria Salis che non aveva gradito l’etichetta di “picchiatrice”.
A Napoli “Tu sì ‘na cosa grande” ,cioè l’ultima opera dello scultore ligure Gaetano Pesce, costata la bellezza di 200 mila euro – è stata invece bollata semplicemente come “scostumata”. Insomma i napoletani non sono rimasti muti di fronte alla ennesima installazione provocatoria.
E così dopo la ” La Montagna di sale” di Paladino, la “Vela rossa” di Kapor e la “Vergine degli stracci” di Pistoletto, si sono impicciati in una colorita discussione a metà tra “L’oro di Napol” di Giuseppe Marotta e il sorriso dolce amaro di Paolo Sorrentino.
La sagoma dell’opera è stata “rimandata“ perché ha tutto tranne che la tradizionale maschera, nata nel Seicento e diventata emblema della città popolaresca. I napoletani hanno una sola preoccupazione: non farsi deridere.
Il sindaco Gaetano Manfredi getta acqua sul fuoco e difende l’arte contemporanea. Morale della favola: la scultura è ormai un icona del paesaggio di piazza Municipio. Peccato che l’artista ligure, morto lo scorso aprile, non abbia potuto ascoltare tutti i lazzi e cachinni piovuti sull’opera. In ogni caso è nata una bella discussione.
La plenaria del parlamento Ue si è trasformata in un ring: da un lato Viktor Orban forte della presidenza ungherese del Consiglio Ue; dall’altro la numero uno della Commissione europea appena rieletta. Risultato: clima da stadio, tifoserie in ebollizione, una bolgia. Invano mitigata dalla presidente Roberta Metsola che sorridendo ha detto: “Non siamo né La Casa di Carta e né all’Eurovision”.
Nel teatrino di Strasburgo ha trovato spazio anche Ilaria Salis il cui intervento in aula è stato definito da Orban “assurdo”. Il premier ungherese ha poi aggiunto: “Sì,trovo assurdo che qui al parlamento europeo, alla plenaria, dobbiamo ascoltare tutti insieme un intervento sullo Stato di Diritto che abbiamo sentito dall’onorevole Ilaria Salis che aveva picchiato con sbarre di ferro persone pacifiche sulle strade di Budapest. E qui si parla di Stato di diritto: tutto ciò non è assurdo?”. Ma di assurdità, di stramberie,oggi e’ormai pieno il mondo.