Bye, bye Grillo. Il tuo movimento non c’è più, è stato spazzato via dai tuoi stessi figliocci che avevi creato e fatti diventare importanti. Come, ad esempio, un avvocato con poca fama che con te è arrivato fino alla presidenza del consiglio. Proprio lui, Giuseppe Conte, ha decretato la tua fine e i tuoi princìpi.
L’uno vale uno? Cancellato. Il terzo mandato? Ora si può andare avanti in politica, né più, né meno come gli altri. Il garante, cioè tu? Scompari e ti rimane solo un grido, quello che hai lanciato ai tuoi traditori: “Da francescani a gesuiti”. Ben poco, non ti pare? La sopravvivenza: questo è stato il sostantivo con cui il presidente ha vinto la sua battaglia. Ha fatto capire ai 5Stelle che se non avessero cambiato ordine e regime sarebbero scomparsi nel nulla. Eh, no: andar via dai Palazzi non piace a nessuno, nemmeno dopo due mandati vuoi lasciare il potere. Così Conte si è liberato del garante e della sua figura. Oggi è lui, e soltanto lui il, capo. Insomma, come scrive un quotidiano assai vicino al Movimento, i pentastellati sono diventati maggiorenni.
Che cosa faranno da grandi? La strada la indica lo stesso avvocato del popolo. “Siamo progressisti, ci mancherebbe altro”, urla alla platea che lo applaude calorosamente. “Per necessità”, sussurra qualcuno ancora legato alle vecchie idee. Attenzione: a sinistra d’accordo, ma senza diventare cespugli. Che cosa vuol dire? Significa essere dalla parte del Pd, ma senza essere i suoi inservienti. In parole semplici, Conte indica il cammino del partito (ora si può chiamare così?), ma non vuole assolutamente abbandonare i suoi progetti: quelli di progredire, progredire fino ad essere il nocciolo della sinistra, quello a cui la maggioranza deve guardare con rispetto. Stando così le cose, dove andrà a finire il campo largo che Elly Schlein continua a sostenere e quindi a difendere? Mistero, ma i commentatori più autorevoli ripetono fino alla noia che quella esperienza è già morta e seppellita.
Allora, quale tipo di alleanze si stringeranno all’opposizione? Giuseppe Conte ha parlato chiaro dinanzi alla platea che lo seguiva con attenzione. “No ad amicizie precostituite senza un programma su cui discutere, no a patti fatti in fretta senza idee, tanto per essere uniti e andare alla guerra contro la destra”. Progressisti indipendenti: ecco il progetto di Conte. Ambizioso, ma con un chiaro ritorno al passato.Non erano proprio i “grillini” della prima ora a gridare: “Né a destra, né a sinistra?” Allora, dov’è la novità dei pentastellati diventati maggiorenni? L’unica certa è quella voluta dal loro presidente: far fuori il garante che gli faceva ombra e gli impediva di essere il padrone assoluto del vapore. Il primo obbiettivo è stato raggiunto grazie al 61 per cento dei votanti che ha detto un forte si alla svolta. Adesso, si cambierà il simbolo e magari anche il nome del Movimento? Le stelle si spengono, sorgerà il sole? E’ un interrogativo difficile a cui, forse, nemmeno Giuseppe Conte saprebbe dare ora una risposta. Per il momento, è lui e soltanto lui ad essere il vincitore. Al resto si penserà con calma, un passo alla volta.
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