Caccia al centro: il Pd cerca un federatore. Giuseppe Sala, 66 anni, sindaco di Milano dal 2016 (è subentrato a Giuliano Pisapia), si è reso disponibile. Insomma, un mezzo passo avanti l’ha fatto. In una corposa intervista a Repubblica ha (teoricamente) lanciato la sua candidatura, il suo impegno. Ha detto: ”Costruiamo il centro per vincere”. E’ la notizia del mese. Ha precisato, a scanso di equivoci: ”Ma la questione non è trovare il federatore, la questione è trovare i compagni di viaggio”.
Nel contempo ci ha tenuto a precisare: ”Non mi sogno nemmeno di sottrarre tempo a Milano”. Beppe ne parla da mesi, più o meno sotto traccia. Da tempo, cioè da quando ha fallito Carlo Calenda (romano, 51 anni, senatore da tre, segretario di Azione) e soprattutto lingua schietta ; l’altra sera, ospite di La 7, ha dato al generale Vannacci del “fascioconiglio”; il che, si converrà, non è il massimo per chi ha comandato il reggimento d’assalto paracadutisti in Iraq e Afghanistan. Dunque fuori Calenda pare che il Pd abbia ordinato le nomination per il concorso della voce federatrice del centro del Centrosinistra. Sala ha il curriculum giusto. Ma non è il solo. In lizza ci sono anche Ernesto Maria Ruffini ( direttore della agenzia delle Entrate), l’ex capo della Polizia Franco Gabrielli. E non va dimenticato l’ex commissario europeo Paolo Gentiloni, fresco di nomina ONU come co-presidente della task force sul debito in tandem con l’egiziano Mahmoud Mohieldin.
La svolta green di Sala
Al tempo di Letizia Moratti sindaco, Sala era direttore generale del comune di Centrodestra; poi la svolta green nel 2021 (“Vado con i Verdi europei”). E giù concessioni agli ambientalisti e agli ambientalismi che hanno fatto naufragare – sottolineano gli avversari – tutti i progetti di stadio a Milano.
Gli rimproverano anche le tavolate per migliaia di extracomunitari a Parco Sempione e la connivenza con il centro sociale Leoncavallo occupato. Un curriculum ora al vaglio di molti analisti e politologi che si chiedono se Sala abbia le credenziali giuste per guidare un’area liberal-democratica. Matteo Renzi lo ha già gelato. Ha detto Matteonzo a Sky tg24:” Se Sala vuole dare una mano a quest’area e’ il benvenuto, ma deve dare un contributo sui temi, come il dossier sulla sicurezza. Vedo tanto fumo e chiacchiere”. Giudizio tranciante ma non inatteso. Ne vedremo delle belle.
E Conte alza la tensione con Elly Schlein
Mentre impazza la questione sollevata da Sala (“Ora il Centro, poi i nomi”) si agita Giuseppe Conte che ha alzato la tensione con la segretaria dem Elly Schlein. La rivoluzione di Giuseppi potrebbe anche innescare un piccolo esodo all’interno dei gruppi parlamentari. I “peones” dei 5 Stelle stanno preparando la fuga del Pd. Ecco perché il Pd è diventato il bersaglio preferito dal leader del M5S nelle ultime settimane. I suoi pensano già al piano salva-seggio e hanno iniziato a sondare il terreno dem. Insomma qualche grillino avrebbe già le valigie mano. Domanda inevitabile: ma il Nazareno li accoglierà?