Intervistato dal Corriere della Sera, il ministro della Giustizia Carlo Nordio dice che andrà all’inaugurazione dell’anno giudiziario “con la serenità di chi ha fatto il suo dovere di ministro adempiendo al mandato elettorale. La Costituzione all’articolo 138 prevede la possibilità di essere modificata”.
“L’indipendenza della magistratura è nella Costituzione – aggiunge -. I magistrati finora erano indipendenti dalla politica, ma non da sé stessi e dalle correnti della magistratura. Ho voluto recidere questo vincolo”. Il sogno di Berlusconi? “Lo dicevo prima di lui. Non lo diceva nessuno. A parte Falcone e naturalmente Vassalli. È la logica. Se introduci il processo accusatorio il giudice terzo e imparziale non può appartenere alla stessa consorteria del pm. Il pm è già un superpoliziotto. La separazione allontana l’inquisitore dal giudice imparziale”.
La rivalsa della politica contro la magistratura? “Non rivalsa, riequilibrio dei poteri – risponde il ministro -. Ho visto molte interferenze con pesanti giudizi politici. Non dell’Anm (che ha diritto di dire ciò che vuole), ma di magistrati che poi pronunciano sentenze”.
“È materia delicata – dice ancora – che va sottoposta a referendum perché la sovranità appartiene al popolo e per fugare il sospetto di sotterranee baratterie politiche. Ma auspico che non si personalizzi. Non deve essere un referendum contro il governo o contro i magistrati. Spero nell’informazione”.
Poi afferma: “Blindare la riforma uno schiaffo al Parlamento? Sono due anni che in ambito parlamentare si discute di questa riforma e ho sempre ricevuto dei niet. Così come ne ho avuti dall’Anm”. Nordio smentisce infine l’ipotesi dello scudo penale per le forze dell’ordine: “Non so chi l’abbia inventato. Stiamo piuttosto studiando un rimedio alla snaturazione dell’istituto del registro degli indagati e dell’informazione di garanzia”.