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Caso Diciotti, la Cassazione condanna il Governo a risarcire i migranti. Meloni: “Pagheremo con i soldi dei cittadini onesti”. Bonelli: “Salvini paghi di tasca propria”

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno accolto il ricorso presentato da un gruppo di migranti coinvolti nel caso della nave Diciotti. Tra il 16 e il 25 agosto 2018, l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva impedito loro di sbarcare dopo essere stati soccorsi in mare dalla Guardia Costiera.

I migranti hanno presentato un’istanza per chiedere la condanna del Governo italiano e il risarcimento dei danni non patrimoniali subiti a causa della privazione della libertà. La Corte ha riconosciuto il danno subito e ha condannato l’esecutivo, rimandando al giudice di merito la quantificazione del risarcimento.

Il procedimento contro Salvini

Per la vicenda, il Tribunale dei ministri di Palermo aveva indagato Matteo Salvini per sequestro di persona, ritenendo illegittima la permanenza forzata dei migranti sulla nave. Il caso era stato poi trasferito alla Procura di Catania, che aveva chiesto l’archiviazione. Tuttavia, il Tribunale dei ministri locale aveva respinto la richiesta e chiesto al Senato l’autorizzazione a procedere contro Salvini. Nel febbraio 2019, la Giunta per le Autorizzazioni a procedere del Senato – all’epoca dominata dalla maggioranza M5S-Lega – votò contro, bloccando il procedimento.

Caso Diciotti, la Cassazione condanna il Governo a risarcire i migranti. Meloni: “Pagheremo con i soldi dei cittadini onesti” (foto ANSA) – Blitz quotidiano

La decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha stabilito che il trattenimento dei migranti non può essere considerato un “atto politico” e dunque sottratto al controllo giurisdizionale. Secondo i giudici, un atto politico è tale solo se rientra tra le scelte supreme dello Stato in materia di Costituzione, sicurezza o funzionamento delle istituzioni.

I giudici hanno precisato che il blocco dello sbarco era invece un atto amministrativo, influenzato da un indirizzo politico, ma comunque soggetto a regolamentazioni nazionali e internazionali. La motivazione politica della decisione non cambia la sua natura giuridica: resta un atto amministrativo e, come tale, può essere giudicato dalla magistratura.

Il commento della Meloni

A stretto giro è arrivato il commento della premier Meloni: “Non credo siano queste le decisioni che avvicinano i cittadini alle istituzioni e confesso che dover spendere soldi per questo, quando non abbiamo abbastanza risorse per fare tutto quello che sarebbe giusto fare, è molto frustrante”.

“Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno condannato il governo a risarcire un gruppo di immigrati illegali trasportati dalla nave Diciotti perché il governo di allora, con Ministro dell’Interno Matteo Salvini, non li fece sbarcare immediatamente in Italia. Lo fanno affermando un principio risarcitorio assai opinabile, quello della presunzione del danno, in contrasto con la giurisprudenza consolidata e con le conclusioni del Procuratore Generale” ha scritto la premier sui social. “In sostanza, per effetto di questa decisione, il Governo dovrà risarcire – con i soldi dei cittadini italiani onesti che pagano le tasse – persone che hanno tentato di entrare in Italia illegalmente, ovvero violando la legge dello Stato italiano”, aggiunge.

Lega: “Paghino i giudici se amano tanto i clandestini”

“Assurdo. Paghino questi giudici di tasca loro, se amano tanto i clandestini” afferma la Lega sui propri profili social, commentando la decisione della Cassazione. “Ecco l’ennesima sentenza ideologica da parte di una certa magistratura, abituata a fare politica nei tribunali. Non ci stupisce, ma è possibile che a pagare siano sempre gli italiani?” aggiunge il senatore della Lega Claudio Borghi.

Bonelli: “Paghi Salvini”

“La sentenza della Cassazione che condanna il Governo a risarcire i migranti per il caso Diciotti – dice il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli – è inequivocabile e sancisce la gravità dell’azione dell’allora ministro dell’interno Matteo Salvini, che ha comportato un danno erariale considerevole. Non può essere lo Stato a farsi carico di questo risarcimento, per l’inadempienza e l’inadeguatezza del ministro, quindi ora Salvini paghi di tasca propria”.

“Ancor più grave – continua – è l’intervento della premier Meloni, in difesa di Salvini che credendo di essere Dio, patria e legge, è sempre più refrattaria nel rispettare le sentenze. La cosa ovviamente non ci sorprende visto quanto accaduto con la vicenda del sottosegretario Delmastro: condannato e interdetto dai pubblici uffici, continua a fare il viceministro con il sostegno della premier Meloni. Inoltre sui suoi social alla premier Meloni che afferma che con questa sentenza le sono cadute le braccia, rispondo che a noi sono cadute le braccia quando abbiamo appreso che ha trovato 50 miliardi di euro da spendere in armi mentre ha tagliato sanità, scuola, trasporti e pensioni”.

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Amedeo Vinciguerra