Cattolici democratici e riformisti in marcia. E’ segno che qualcosa di significativo si sta muovendo nel Pd e dintorni. Non può essere una coincidenza il doppio appuntamento di sabato 18: uno a Milano, l’altro a Orvieto. Certo, due eventi separati ma in contemporanea. Il primo è promosso dal senatore Graziano Delrio, con il placar di Romano Prodi, guest star “Mister Fisco”, al secolo Ernesto Maria Ruffini, ex direttore della Agenzia delle Entrate nonché nipote dell’ex cardinale di Palermo e omonimo Ernesto Ruffini (1888-1967), mantovano di San Benedetto Po.
Il secondo è promosso dall’ex senatore pisano Stefano Ceccanti, docente di diritto pubblico alla Sapienza di Roma; si tratta dell’incontro annuale di Libertà Eguale. Ospite Paolo Gentiloni che proprio lunedì 13 ha avviato una collaborazione a Repubblica scrivendo un articolo dal titolo “Trump e la scossa che serve all’Europa”, ponendo seri interrogativi su quel che farà il tycoon, una volta insediato, su temi bollenti come Ucraina, dazi, spese Nato.
A Orvieto le basi per una sinistra di governo
Il costituzionalista Stefano Ceccanti, che è vicepresidente vicario della associazione Libertà Eguale, ha riunito a Orvieto i riformisti con lo scopo preciso: produrre idee per una sinistra di governo. Molti i presenti come Simona Bonafè, Benedetto Della Vedova, Piero Fassino, Giorgio Gori, Lorenzo Guerini, Riccardo Magi, Pasquale Pasquino, Pina Picerno, Roberta Pinotti, Ivan Scalfarotto, Tiziano Treu.
L’appuntamento si terrà nell’aula magna Centro Studi Città di Orvieto. Paolo Gentiloni riferirà in serata sul tema: costruire la sovranità europea. L’intervento conclusivo di domenica è affidato all’ex senatore Enrico Morando, 74 anni, già nel governo di Renzi e Gentiloni.
A Milano nasce “Comunità democratica”
Alla fine della legislatura mancano quasi tre anni ma Graziano del Rio, principale organizzatore della assemblea di Milano, ha messo le mani avanti escludendo però che si tratti della nascita di un nuovo partito o di una corrente nel Pd. I convenuti, tra cui Castagnetti, Silvia Costa e Stefano Lepri, ritengono che il problema del centrosinistra sia quello di coprire l’area centrista. Si fa strada l’idea che si debba passare per un’altra forza politica che entri nell’alleanza di centrosinistra. Per il momento Elly Schlein punta a consolidarsi a sinistra ma il problema del rapporto con Avs e M5s è lontano dall’essere risolto. Un partito centrista può valere fino al 10%. Ma con l’arrivo di Giorgia Meloni è finito il tempo dei leader semi-tecnici. Concludendo: dove potrà arrivare l’eco di questi movimenti è ancora molto lontano per dirlo.