Donald Trump è il nuovo presidente degli Usa. Personaggio dai tratti controversi, è passato dall’essere un imprenditore di successo a una figura di spicco nella politica americana. Amato e odiato, ha sfidato le convenzioni tradizionali e ha ridefinito il ruolo della presidenza, influenzando profondamente il futuro del Partito Repubblicano e, in generale, della politica americana.
Donald John Trump è nato il 14 giugno 1946 (78 anni) a New York, figlio di Fred Trump, un affermato imprenditore immobiliare, e Mary Anne MacLeod, di origine scozzese. Cresciuto nel Queens, ha frequentato scuole private, tra cui la New York Military Academy, dove si distinse sia accademicamente che nello sport. Successivamente si iscrisse alla Fordham University e poi all’Università della Pennsylvania, alla Wharton School, dove si laureò in Economia nel 1968. Già da giovane, Trump dimostrava un interesse e un talento naturale per gli affari, ispirato dal successo imprenditoriale del padre.
Dopo la laurea, Trump si unì all’azienda di famiglia, la Elizabeth Trump & Son, che operava nel settore immobiliare. Ambizioso e intraprendente, rinominò l’azienda in The Trump Organization e si concentrò su progetti di grande visibilità a Manhattan. Uno dei primi successi fu la ristrutturazione del Commodore Hotel, trasformato nel Grand Hyatt Hotel grazie alla sua capacità di negoziare finanziamenti e agevolazioni fiscali.
Negli anni ’80, Trump divenne uno dei volti più noti del panorama immobiliare di New York. Fece costruire la Trump Tower, un grattacielo di 58 piani su Fifth Avenue che divenne un simbolo del suo stile e della sua ambizione. Investì anche in casinò ad Atlantic City, come il Trump Plaza e il Taj Mahal. Nonostante questi successi, l’eccessiva esposizione ai debiti e una serie di scelte discutibili portarono a problemi finanziari durante i primi anni ’90, culminati in bancarotte aziendali.
Negli anni 2000, Trump si reinventò come star televisiva grazie al programma di successo The Apprentice, dove i concorrenti si sfidavano per ottenere una posizione nella sua azienda. Il famoso slogan “You’re fired!” divenne una frase iconica negli Stati Uniti. Grazie alla popolarità del programma, Trump consolidò la sua immagine pubblica di imprenditore di successo, ampliando il suo brand e diversificando le attività commerciali legate al proprio nome. Da marchi di abbigliamento a bottiglie d’acqua, il marchio “Trump” divenne riconoscibile a livello internazionale.
La vita privata di Trump è stata seguita dai media per decenni. Sposato tre volte, la prima con Ivana Zelnicková, dalla quale ebbe tre figli: Donald Jr., Ivanka ed Eric. Dopo il divorzio, si sposò con Marla Maples, con cui ebbe una figlia, Tiffany. Infine, nel 2005 sposò Melania Knauss, da cui ebbe il suo ultimo figlio, Barron. La sua vita sentimentale e i divorzi pubblici furono spesso oggetto di attenzione da parte dei tabloid, contribuendo alla sua fama.
Trump è stato al centro di numerosi scandali, da accuse di cattiva condotta sessuale a presunte collaborazioni con gruppi russi per influenzare le elezioni. Negli anni della presidenza, è stato indagato per l’interferenza russa nel 2016, ma il rapporto del consigliere speciale Robert Mueller non ha portato a conclusioni definitive su collusioni dirette. Inoltre, è stato criticato per la sua gestione delle finanze personali, con indagini approfondite sulle sue dichiarazioni dei redditi e su sospette pratiche di elusione fiscale.
E’ stato condannato per trentaquattro capi d’accusa legati alla falsificazione di documenti aziendali, emersi durante le indagini sui pagamenti per comprare il silenzio dell’attrice di film per adulti Stormy Daniels, con cui avrebbe avuto una relazione nel 2006.
Dopo aver flirtato per anni con l’idea di candidarsi alla presidenza, nel 2015 Trump annunciò ufficialmente la sua candidatura come repubblicano. Il suo stile provocatorio e il suo slogan “Make America Great Again” conquistarono una vasta base di sostenitori, molti dei quali scontenti della politica tradizionale. Nel novembre 2016, contro ogni previsione, vinse le elezioni, sconfiggendo la candidata democratica Hillary Clinton.
Il mandato di Trump è stato caratterizzato da politiche economiche volte a ridurre le tasse e regolamentazioni aziendali, ottenendo successi economici nei primi anni della sua amministrazione. Ha sostenuto una politica di “America First”, ritirando gli Stati Uniti da accordi internazionali come il Trans-Pacific Partnership e l’Accordo di Parigi sul clima. In politica estera, ha preso posizioni forti contro la Cina e ha cercato di ridurre la presenza militare statunitense all’estero.
Tuttavia, la presidenza di Trump è stata anche segnata da forti divisioni interne e da controversie. Le sue politiche migratorie, in particolare il “travel ban” e la costruzione di un muro al confine con il Messico, hanno suscitato forti critiche. Ha inoltre affrontato due impeachment: il primo nel 2019 per abuso di potere e ostruzione del Congresso, e il secondo nel 2021 per incitamento all’insurrezione in seguito all’assalto al Campidoglio. Entrambi gli impeachment si conclusero con un’assoluzione da parte del Senato.
Dopo aver perso le elezioni del 2020 contro Joe Biden, Trump ha continuato a rimanere attivo nel panorama politico, sostenendo il movimento che contesta la legittimità delle elezioni e denunciando presunte frodi elettorali, nonostante la mancanza di prove definitive. Ha inoltre considerato una nuova candidatura per le elezioni del 2024, mantenendo un’influenza significativa all’interno del Partito Repubblicano.
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