Il ministro Guido Crosetto ha denunciato pubblicamente un tentativo di truffa ordita usando il suo nome. Non esattamente un ricatto, piuttosto una richiesta di soldi. Un’inchiesta è stata già aperta, un imprenditore amico del ministro ha provveduto a un sostanzioso pagamento, un milione di euro.
E’ uno dei dettagli dell’inchiesta della Procura di Milano e dei carabinieri del Nucleo investigativo che stanno facendo accertamenti sul maxi raggiro e stanno cercando di bloccare il versamento che l’imprenditore ha effettuato tramite bonifici.
Intelligenza artificiale per simulare la voce del ministro
L’imprenditore non opera in un settore legato agli ambienti militari o della difesa. Il pagamento, da quanto si è saputo, non sarebbe legato a forme di ricatto ma solo a una richiesta di soldi. I truffatori sarebbero riusciti anche ad usare al telefono una voce simile a quella di Crosetto, probabilmente usando l’intelligenza artificiale.
Il ministro ha affidato a X un post in cui ricostruisce la vicenda, nata martedì scorso con la chiamata di un amico, grande imprenditore, “che mi chiede perché la mia segreteria avesse chiamato la sua per avere il suo cellulare”.
La ricostruzione del ministro Crosetto
“Gli dico che era assurdo, avendolo io, e che era impossibile – continua -. Verifico per sicurezza e mi confermano che nessuno lo ha cercato”. Nei giorni successivi continuano episodi simili, con la notizia anche di un altro imprenditore che aveva fatto un bonifico ad un conto su richiesta proprio del ministro e di un sedicente generale.
“Oggi – scrive Crosetto – è accaduto altre due volte. Di tutto sono informati magistratura e Carabinieri ma preferisco rendere pubblici i fatti perché nessuno corra il rischio di cadere nella trappola”.