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Conte festeggia: “Grillo si è messo ai margini”. Poi la frecciatina al Pd: “No al piano Ue di riarmo, vedremo chi è progressista”

Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte in una diretta su Facebook festeggia la, nuova, vittoria nell’assemblea costituente pentastellata: “Il nostro garante ci ha chiesto di rivotare. La clausola che lo consente è illegittima, ma abbiamo preferito rispondere con ancora più democrazia. Sono rimasto sorpreso dalla risposta di Grillo. Alla sorpresa è subentrata la delusione, il profondo rammarico. Nel suo ultimo incontro al Forum, ci siamo lasciati con baci e abbracci, con la promessa che sarebbe tornato a Roma. Gli preannunciai l’idea di avviare il processo Costituente. Una grande sorpresa sono stati gli attacchi più velenosi del solito, che si sono tradotti in ingressi a gamba tesa e tentativi di sabotaggio. Ho capito che eravamo a un punto di svolta. Avrei dovuto accettare la logica del caminetto, dove si decide il futuro del M5s ai vertici oppure lasciare che la comunità M5s si riossigenasse. Di fronte a questo aut aut, non ho avuto dubbi”.

“Sarebbe stato bello avere un Grillo partecipe, – aggiunge – ma purtroppo si è messo ai margini. Purtroppo ricordo momenti difficili in cui anziché averlo al nostro fianco scambiava telefonate con Draghi. Ma adesso dobbiamo guardare avanti, quel che è stato è stato. Non dobbiamo perdere memoria di quello che è stato. Dobbiamo avere rispetto per la nostra storia, ma anche per le volontà espresse dagli iscritti che hanno realizzato l’idea fondativa del M5s”.

La frecciatina al Partito Democratico: “Siamo più radicali di sempre, sul no alle armi vedremo chi è progressista”

Conte festeggia: “Grillo si è messo ai margini”. Poi la frecciatina al Pd: “No al piano Ue di riarmo, vedremo chi è progressista” (Foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Poi Conte lancia anche una frecciatina al Partito Democratico: “Noi siamo più radicali di sempre, abbiamo messo a fuoco i nostri principi. Domani sarò a Bruxelles e con tutti gli europarlamentari 5s lanceremo una battaglia. Un appello per dire no al piano di riarmo in Ue che prevede l’acquisto di nuove armi, e affinché quei soldi vengano usati per salvare le filiere produttive. E quindi evitare che i costi della transizione energetica si abbattano sulle fasce più deboli della popolazione”.

“Su questo – conclude – vedremo chi è progressista e chi non lo è. Chi lo è a chiacchiere e chi lo è nei fatti”.

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Gianluca Pace