Cosa aspettarsi dalla politica nel 2025? La sinistra urla, il centrodestra litiga. E spunta Ruffini, il tassator cortese,a riesumare il Centro con Prodi e Rosy Bindi.
Cosa aspettarsi dalla Politica nel 2025? C’è una Sinistra che urla ma con poca sostanza, c’è un Centrodestra litigioso ma che resta unito. E c’è il nuovo “centrino” di Ruffini, il tassator cortese, detto anche “Mister Fisco”, che si è messo in testa di resuscitare l’Ulivo – alleanza elettorale di centro sinistra fondata da Prodi nel 1995 – e del tutto scomparsa nel 2007 per confluire nel Pd.
La caccia al grande centro e’ cominciata e il 18 gennaio a Milano ci sarà il battesimo della creatura che si chiamerà “Comunità democratica “ e avrà come padrini due emiliani doc: l’86enne Romano Prodi e il 64enne Graziano Delrio con l’assistenza di Pierluigi Castagnetti, un altro emiliano che a 79 anni (a giugno saranno 80) si rimette in gioco forte di una esperienza di 6 legislature.
Madre badessa sarà, manco a dirlo, l’eterna Rosy Bindi, 73 anni ben portati, pluriministro nei governi Prodi e D’Alema, vincitrice (due settimane fa) del premio nazionale “Nicola Bellisario”. Comunque vada si annunciano tempi cupi. In ogni caso è sempre pronto l’inaffondabile Paolo Gentiloni che a Roma chiamano “Er Moviola”.
MELONI PUNTA A FARE LA MEDIATRICE
Mediatrice tra le sponde atlantiche. Valorizzerà lo “zio Elon” – come lo chiama Trump – che scalpita già oltremisura, farà da “portiera” tra Bruxelles e Washington e da “pompiera’ tra Salvini e Tajani, due maestri nell’arte del tiramolla. E proverà a risolvere i nodi della produttività, la burocrazia e la giustizia senza dimenticare i poveri che sono ancora troppi. Il lavoro di certo non manca. E Giorgia ha promesso che andrà avanti anche col premierato e con la massima attenzione, ha assicurato, ai crescenti problemi procurati da alluvioni, frane, eccetera. Per questo ha nominato l’ex capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, una “figura competente” a garantire la sicurezza del territorio. E già che c’era, ne ha approfittato per ringraziare Mattarella per il suo “richiamo al patriottismo” nel messaggio di fine anno.
NEL 2025 ELLY VUOLE RESISTERE
La segretaria dem ha portato il Pd a risultati inattesi, ma il “campo largo” è sempre più fumoso perché Conte, più forte dopo l’eliminazione di Grillo, non ha nessuna voglia di impegnarsi più di tanto. Oltretutto Elly deve registrare l’esodo dei riformisti come Prodi e Ruffini.
La segretaria del Pd, leader del primo partito di opposizione, nell’ultimo sondaggio del 2024 ha raccolto il 13,7% ; 5 punti percentuali in più rispetto al sondaggio precedente. Un secondo posto alle spalle della Meloni che andrà difeso coi denti.
L’anno nuovo inizia con qualche insidia in più. Il ritorno di Gentiloni, la convocazione dei riformisti di “Libertà Eguale” ad Orvieto e il convegno milanese di Ruffini e Prodi sono tutti pezzi di un puzzle che si va componendo. Che siano i soliti giochini delle correnti Pd per fare le scarpe a Elly? Presto lo sapremo.