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Cosa prevede il programma di governo dell’AfD, dall’abbattimento delle pale eoliche allo sconto sulle tasse ai ricchi

In Germania, il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD), come pronosticato nei sondaggi, è arrivato secondo alle elezioni raccogliendo il 20,8%, il doppio dei consensi ottenuti nel 2021.

Se avesse vinto le elezioni, che programma avrebbe messo in atto? A chiederselo qualche giorno fa è stato l’economista Achim Truger in un’analisi per il quotidiano Taz. Anche lo Zew, un istituto tedesco per la ricerca economica, ha analizzato le posizioni del partito scoprendo che, se messo in pratica, avrebbe fatto aumentare la povertà in Germania.

Truger ha analizzato diversi aspetti, tra cui le promesse sull’immigrazione, in larga misura irrealizzabili in base alle normative tedesche ed europee.

Cosa prevede il programma di governo dell’AfD, dall’abbattimento delle pale eoliche allo sconto sulle tasse ai ricchi (nella foto Ansa la leader Alice Weidel) – Blitz Quotidiano

Il partito è guidato da Alice Weidel, una donna che in passato ha lavorato per Goldman Sachs. Dichiaratamente lesbica, la Weidel ha una compagna di origini srilankesi che vive in Svizzera con i loro due figli adottati. Il suo partito si erge a paladino dei ceti medi e bassi; a detta dell’economista, però, questa promessa è falsa. Il programma favorirebbe i ricchi con proposte economiche ultraliberiste: “L’AfD vuole per prima cosa alleggerire il peso delle fasce di reddito più alte e delle imprese. Si tratta di neoliberismo duro e puro, condito da ostilità nazionalista verso l’Ue e da politiche anti-climatiche”.

Stesse conclusioni quelle dello Zew, Leibniz-Zentrum per la ricerca economica europea di Mannheim: in un rapporto del 17 gennaio scorso viene infatti scritto che l’applicazione delle misure economiche del partito di estrema destra, tra cui un forte sconto di tasse ai ceti alti, farebbe aumentare il rischio di povertà della popolazione tedesca del 12,9%. Si tratta del risultato peggiore tra tutti i partiti analizzati.

Tra le altre cose, il partito ha promesso l’aumento delle spese militari e l’aumento delle pensioni al 70% dell’ultimo stipendio netto. Quest’ultima è una intenzione che viene vista bene dagli elettori ma impossibile da realizzare perché manderebbe i conti in rosso in un Paese, fra l’altro, da sempre attento alla spesa pubblica.

Alternative für Deutschland vuole anche bloccare la transizione energetica. La Germania non dovrà solo estrarre e bruciare carbone più a lungo, ma anche aumentare le estrazioni in futuro. L’obiettivo a lungo termine è invece un ritorno all’energia nucleare e la demolizione (più simbolica che altro) delle pale eoliche.

AfD non chiede più l’uscita della Germania dalla Ue, ma vuole la restituzione di competenze agli Stati nazionali e la fine del ruolo di Berlino come potenza monetaria all’interno dell’Unione. Si tratta di cose però realizzabili solo uscendo dalla Ue.

Il partito propone anche che avvenga una “crescita organica all’interno della nostra società.” Si richiede alle donne tedesche di fare più figli evitando così di ricorrere all’immigrazione. Allo stesso tempo, si vuole però che arrivino “immigrati qualificati”, ma solo dopo aver sfruttato a pieno il “potenziale nazionale”, già tuttavia totalmente sfruttato, dato che la Germania ha una disoccupazione molto bassa.

Si vorrebbero poi abolire una serie di sussidi che vengono reputati improduttivi, un po’ sulla linea di quello che sta facendo Milei in Argentina.

Durante la campagna elettorale, la Weidel aveva detto di voler riaprire i canali di approvvigionamento con gas russo e spiegato che le frontiere verranno blindate: “E lo dico in modo chiaro: se dobbiamo chiamarla re-migrazione, si chiamerà re-mi-gra-zio-ne!” aveva scandito la leader. Un passaggio inquietante era stato dedicato anche alle politiche di genere. Queste le parole dalla leader gay: “Chiuderemo i gender studies e cacceremo via questi professori!”.

Il programma di AfD

Andando sul sito del partito, ecco i punti del programma più controversi spiegati dalla stessa AfD:

  • “Ci opponiamo al centralismo, all’egualitarismo e all’uniformità. Länder e comuni forti e indipendenti in una Germania sovrana corrispondono all’ideale di popoli liberi e di identità culturali diverse”.
  • “Manteniamo la Germania Stato sovrano, no agli ‘Stati Uniti d’Europa’: Se non fosse possibile un ritorno comune all’Europa delle patrie con gli attuali partner dell’Ue, la Germania dovrebbe lasciare l’Unione seguendo l’esempio della Gran Bretagna”.
  • “L’esercito di leva ha servito bene la Repubblica Federale Tedesca per oltre cinque decenni e ha garantito il saldo radicamento delle forze armate nella società. Per questo motivo l’AfD chiede il ripristino della leva obbligatoria”.
  • “Facilitazione dell’espulsione di migrati irregolari. Reintroduzione dell’espulsione obbligatoria anche in caso di reati di lieve entità”. Nel programma si chiede anche che venga revocata la cittadinanza in caso si compiano reati entro dieci anni dall’acquisizione.
  • “Vogliamo eliminare dalla legge il principio del luogo di nascita per l’acquisizione della cittadinanza tedesca (lo ius soli, ndr) e ripristinare il principio di discendenza, così come era applicato fino all’anno 2000”.
  • “La doppia cittadinanza dovrebbe essere limitata a casi particolari ben fondati”.
  • “Respingiamo qualsiasi ricongiungimento familiare per i richiedenti asilo, perché i sistemi sociali tedeschi non sono in grado di sostenere questi oneri”.
  • “L’ideologia del multiculturalismo mette a repentaglio tutte queste conquiste culturali. ‘Multicultura’ è non-cultura. L’AfD non permetterà che la Germania perda il suo volto culturale a causa di un mal riposto senso di tolleranza”.

“Italia e Grecia fuori dall’euro”

C’è infine un altro aspetto che in questo caso ci riguarda da vicino. L’AfD è per la nostra uscita dall’euro. Queste le parole di Tino Chrupalla, co-leader insieme ad Alice Weidel, in un’intervista rilasciata qualche giorno fa. Per Chrupalla, “l’euro è la moneta nazionale. Ormai è troppo tardi per uscire. Quello che va cambiato, per stabilizzare l’euro, è che si deve discutere di un euro del Nord e uno del Sud”.

L’sponente di AfD ha aggiunto che nessuno rispetta più i parametri di Maastricht, neppure la Germania. Ci sono allo stesso tempo Paesi come “Francia, Grecia e Italia che hanno oltre il 100 per cento di debito sul Pil, fino a toccare il 150 o 180 per cento”.

A questo punto gli è stato chiesto se quindi a dover uscire sono i Paesi del Sud: “Occorre discutere in che misura siamo ancora disposti a sostenere i Paesi del Sud, con miliardi, come per la Grecia. Onestamente, non vedo alcun valore aggiunto per gli interessi della Germania” ha replicato Churpalla.

Inoltre, ha sostenuto ancora il politico, tornando su un vecchio cavallo di battaglia usato dai Paesi del Nord nei confronti dei Paesi del Sud Europa: “In quei Paesi i cittadini possono andare in pensione prima, hanno pensioni più alte. Diciamolo chiaramente: prima i nostri cittadini”.

Il leader di AfD, sempre nella stessa intervista, ha replicato che quanto detto per la Grecia vale assolutamente anche per l’Italia. Si tratterebbe quindi di una vera e propria espulsione dall’euro che di certo non farebbe bene alla nostra industria.

Published by
Lorenzo Briotti