Nei talk show made in Italy d’altro non si parla se non della doppia vittoria del centrosinistra in Umbria ed Emilia Romagna. “Se stiamo insieme – dice Matteo Renzi -, vinciamo. Non metto veti su Giuseppe Conte. M5S da solo? Ma ‘ndo va”. Per il giornalista Claudio Cerasa le elezioni hanno dimostrato che l’Italia è un unicum in Occidente: “Chi urla in Italia non viene premiato”. Per il direttore di Libero Pietro Senaldi il modello Emilia non sarà esportabile a livello nazionale: “In Emilia non ha vinto una coalizione. Ha vinto il Pd”. “È un piccolo indizio – dice invece Massimo Giannini – se la destra non soddisfa gli elettori cambiano”.
Ecco un po’ di zapping tra i talk show italici:
“Siamo increduli e contenti, la nostra proposta seria è stata determinante”. (La neo governatrice dell’Umbria, Stefania Proietti, L’aria che tira)
“L’Emilia ha nel suo dna una vicinanza al centro sinistra. Addirittura, con la Liguria, si pensava a un 3-0. Nel centrodestra ora si deve pensare a come portare i propri elettori a votare”. (Davide Desario, Agorà)
“È un piccolo indizio, se la destra non soddisfa gli elettori cambiano”. (Massimo Giannini, Otto e mezzo)
“Per me è una splendida giornata, ascolto voi giornalisti e mi viene quasi da sorridere. Fate bene a ridere, se vi va di ridere”. (Stefano Bandecchi, Alternativa Popolare, L’aria che tira)
“Giorgia Meloni è l’unico premier stabile d’Europa. La nuova manovra porterà consenso”. (Italo Bocchino, Otto e mezzo)
“C’è una sorta di illusione democratica, attraverso Internet abbiamo l’impressione di contare tutti i giorni. Ma quando c’è davvero da dire la nostra, quindi andare alle urne, questa illusione si rivela tale e la democrazia evapora”. (Venanzio Postiglione, Agorà)
“Qualcuno prima o poi dirà: tutto qui? Le aspettative erano enormi, i risultati del Governo sono miserrimi. “. (Marco Travaglio, Otto e mezzo)
“Complimenti a chi ha vinto, ragioneremo sui motivi delle sconfitte. Sono in ufficio già da oggi per continuare a lavorare per l’Umbria e l’Emilia Romagna. Non mi interessa fare i processi, io faccio tesoro delle sconfitte e guardo avanti”. (Matteo Salvini, Lega, Tagadà)
“L’unità che fa vincere contiene anche le possibili disavventure del campo largo. Nel centrodestra invece si deve ragionare su quello che si era promesso e non si è mantenuto. Conviene poi l’effetto insulto? La scelta di stare con Bandecchi non ha funzionato”. (Angela Azzaro, Agorà)
“Se stiamo insieme, vinciamo. Non metto veti su Giuseppe Conte. M5S da solo? Ma ‘ndo va”. (Matteo Renzi, Italia Viva, Tagadà)
“In Emilia Romagna c’è un sistema. E il sistema ha premiato. A prescindere dall’alluvione. Ma non so se il sistema è replicabile a livello nazionale. In Emilia non ha vinto una coalizione. Ha vinto il Pd. Non credo che questo quindi possa essere esportabile”. (Pietro Senaldi, Agorà)
“L’Italia in questo momento è un unicum in Europa e forse in Occidente. In questo momento da noi i partiti estremisti non vanno bene. In pochi altri Paesi d’Europa succede questo. Chi urla in Italia non viene premiato”. (Claudio Cerasa, Tagadà)
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