Nei salotti dei talk show italici si parla della Costituente pentastellata e del vaffa (cit. L’aria che tira) di Giuseppe Conte a Grillo. “Conte ha schiacciato Grillo, ma la donna del futuro è Virginia Raggi” dice Paolo Mieli. “Hanno superato la fase adolescenziale” analizza Rosy Bindi.
“Il Movimento – ironizza il giornalista di Libero Giovanni Sallusti – è nato in farsa ed è finito in tristezza. L’Anticasta ora si è scoperta più casta della casta: era una operazione da avanspettacolo che è finita con Giuseppe Conte che è diventato un capocorrente minoritario del Pd”.
Ecco un po’ di zapping tra i talk show italici:
“Conte ha schiacciato Grillo, ma la donna del futuro è Virginia Raggi”. (Paolo Mieli, L’aria che tira)
“C’è stato un cambiamento. Il Movimento è contizzato. Conte era diventato forte anche grazie alla regola dei due mandati”. (Alessandra Sardoni, L’aria che tira)
“La scatoletta di tonno ve la siete mangiata!” (Alessandro Gonzato, L’aria che tira)
“Siamo sempre stati progressisti, lo dicono le nostre battaglie come il Reddito di cittadinanza, per la sanità pubblica, la scuola pubblica, per la tutela dell’ambiente. Su questi presupposti rilanciamo la nostra azione. Non rinneghiamo il passato, ma bisogna essere coraggiosi nell’accogliere le sfide future”. (Leonardo Donno, Movimento 5 Stelle, Agorà)
“Ormai siamo meno propensi al grido”. (Paola Taverna, Movimento 5 Stelle, Agorà)
“Hanno ucciso il padre. Un parricidio anche inelegante. Schlein e Conte risuciranno a fare un cartello elettorale forte. Il problema sarà governare”. (Klaus Davi, Agorà)
“Il Movimento 5 Stelle non è più il Movimento 5 Stelle. Ormai è qualcosa di diverso. Il doppio mandato era uno dei punti identitari dei 5 Stelle”. (Ylenja Lucaselli, Fratelli d’Italia, Agorà)
“Conte si è rivelato una macchina da guerra: prima ha fatto fuori Casaleggio, poi Di Maio e ora Grillo. Ora il Movimento non ha più scuse. Se non andranno bene elettoralmente finirà la loro storia”. (Matteo Pucciarelli, Agorà)
“Una buona notizia che abbiano superato la fase adolescenziale dei due mandati: la selezione dalla classe dirigente è una cosa seria”. (Rosy Bindi, Tagadà)
“Il Movimento è nato in farsa ed è finito in tristezza. L’Anticasta ora si è scoperta più casta della casta: era una operazione da avanspettacolo che è finita con Giuseppe Conte che è diventato un capocorrente minoritario del Pd”. (Giovanni Sallusti, Tagadà)
“Nova è stato un esercizio meraviglioso di democrazia, la battaglia sul simbolo è da democrazia cristiana 2.0, una fine ingloriosa”. (Vittoria Baldino, Movimento 5 Stelle, Tagadà)
“La maggioranza di chi non vota sono gli ex elettori del M5S che non si sentono ancora rappresentati dagli altri partiti tradizionali”. (Alessandra Ghisleri, Tagadà)
“È finito il virus dell’uno vale uno, si chiude una pagina drammatica”. (Fabrizio Roncone, Tagadà)