Nei talk show nostrani, Maurizio Landini a parte, l’argomento del giorno è il mandato di cattura internazionale per il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Per Fabio Rampelli “è un errore imperdonabile equiparare il capo di un’organizzazione terroristica con il leader di uno Stato democratico”. “La sentenza va applicata” dice Dario Nardella. Per il giornalista Claudio Brachino, al di là degli aspetti giuridici “non si può mettere sullo stesso piano Netanyahu e Putin”.
Ecco un po’ di zapping tra i talk show italici:
“Salvini vuole mettere in discussione il diritto allo sciopero”. (Maurizio Landini, Tagadà)
“I patrioti che tifano per un miliardario americano che fa soldi in America è paradossale”. (Marco Furfao, Partito Democratico, Tagadà)
“Prevale la cultura dei social. Siccome la realtà è troppo complessa, prevale la semplificazione. Tutto ciò che viaggia sul filo dell’emotività trionfa. Credo che sia irreversibile, la maggioranza delle persone nel mondo si informano attraverso siti che dicono che gli immigrati mangiano cani e gatti”. (Michele Serra, L’aria che tira)
“Trump e Musk per chi tifiamo? Come scegliere tra lebbra e colera”. (Aldo Cazzullo, Propaganda Live)
“Al di là del fatto giuridico, c’è un dato politico: ritengo che è stato un errore imperdonabile equiparare il capo di un’organizzazione terroristica con il leader di uno Stato democratico”. (Fabio Rampelli, Fratelli d’Italia, Agorà)
“Valuteremo insieme ai nostri alleati come interpretare questa decisione e come comportarci insieme”. (Antonio Tajani, Forza Italia, Agorà)
“Sulla valenza giuridica non ci può essere discussione, è un atto efficace per tutti gli Stati che hanno firmato la convezione internazionale. La sentenza va applicata. Non bisogna consultarsi per capire se applicare o no una sentenza”. (Dario Nardella, Partito Democratico, Agorà)
“L’Italia ha sottoscritto lo statuto della Corte Internazionale, è un’istituzione a cui noi abbiamo aderito, anzi è stata istituita proprio a Roma. Poi sul piano politico non si possono non vedere le conseguenze di questo provvedimento”. (Piero Fassino, Partito Democratico, L’aria che tira)
“Parliamo di un secolo di storia e di un secolo di violenza. Quello che è successo il 7 ottobre lo abbiamo condannato tutti ma questo non vuol dire legittimare e giustificare il genocidio che ha già compiuto Netanyahu nei confronti dei palestinesi”. (Vittoria Baldino, Movimento 5 Stelle, L’aria che tira)
“Non si può mettere sullo stesso piano Netanyahu e Putin”. (Claudio Brachino, Agorà)