Per Elly Schlien e il Pd, la patrimoniale sui grandi patrimoni non è un tabù. “Più guadagni, tanto paghi” è il concetto rispolverato dal Pd: una patrimoniale quindi che però “ma va fatta bene”. Per Elly Schlein con l’attuale governo in Italia, “i sacrifici li stanno facendo pagare ai soliti: a chi vengono prelevati i soldi in busta paga e ai poveri”.
Per la segretaria, “il sistema fiscale” italiano è “iniquo, complesso, e altri Paesi europei hanno sistemi molto più semplici”. E ribadisce che “Il principio” del sistema fiscale “deve essere quello dell’equità orizzontale. Che è il contrario di come la destra di Meloni sta affrontando la materia fiscale”.
Si parla di grandi patrimoni. Concetto che aveva spiegato già un anno fa: “Serve puntare a un sistema ad aliquota continua. Dobbiamo aumentare la progressività“. Spiega tuttavia che il Pd non sarebbe d’accordo “ad alzare le tasse sul ceto medio, ma penso che faccia bene Lula a chiedere ai governi una tassa internazionale sui super ricchi. Questa discussione si può fare. Quindi bene una tassazione progressiva, ma non alzando le tasse al ceto medio”.
Elly Schlein, a Live In Sky Tg24, ha spiegato che la sua idea è nel solco di quanto proposto a livello internazionale. Bisogna insomma discutere una patrimoniale a livello “europeo, internazionale, concertato. Si è raggiunto un accordo della tassazione minima delle imprese, quindi Lula ha fatto bene a portare all’attenzione dei governi la tassazione dei super ricchi”.
A fine luglio, nella dichiarazione del G20 a Rio de Janeiro il presidente del Brasile Lula ha ottenuto che venisse inserito questo passaggio: “Nel pieno rispetto della sovranità fiscale, cercheremo di impegnarci in modo cooperativo per garantire che gli individui con un patrimonio netto molto elevato siano effettivamente tassati”.
E’ proprio al passaggio che è stato inserito da Lula al G20 che il Pd fa riferimento. Anche il Pse, nella risoluzione del congresso di Malaga del novembre 2023, aveva proposto una tassa europea sui grandi patrimoni.
Anche il premier francese, Michel Barnier, nel corso del discorso programmatico all’Assemblea Nazionale ha annunciato la necessità di tagliare le spese e aumentare le tasse per ripianare il debito ritenuto “colossale” della Francia. Barnier ha annunciato “un contributo eccezionale’” dei ’’francesi più ricchi’’ e una ’’partecipazione al risanamento collettivo alle grandi aziende che realizzano profitti importanti”.
Le possibilità di far passare una proposta come quella di Schlein in una commissione come l’attuale, in cui ci sono solo 4 commissari socialisti su 27, sono però poche. La commissione precedente riuscì ad approvare la direttiva che fissa un’aliquota minima del 15% per le multinazionali che operano sul territorio Ue. La Commissione Ursula bis dovrà mettere in pratica questa direttiva tanto voluta da Paolo Gentiloni.
E infine sul tema patrimoniale è intervenuto anche il segretario della Cgil Landini: “Al di là dei nomi giusto prendere soldi dove ci sono. Serve lotta a evasione e seria riforma fiscale che ristabilisca progressività”. Quindi la Schlien può contare, al momento, sull’appoggio solo della Cgil e di Avs che si è detta favorevole.
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