
Crosetto: "È in corso una guerra ibrida, sotterranea e asfissiante" (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha commentato con preoccupazione il caso del drone di fabbricazione russa che, nel mese di marzo, avrebbe sorvolato per ben cinque volte la struttura di ricerca Joint Research Centre della Commissione europea a Ispra, sul lago Maggiore, in provincia di Varese. Il caso è ora al centro di un’indagine della Procura di Milano, che ha aperto un fascicolo per spionaggio politico-militare aggravato dalla finalità di terrorismo. Un episodio che, secondo il ministro, si inserisce in uno scenario più ampio e allarmante.
Una minaccia costante e invisibile
Crosetto ha ribadito la sua posizione attraverso un post sui social, denunciando i pericoli di una “guerra ibrida” in atto. “Sono anni che sollevo l’attenzione e lancio allarmi, a volte inascoltato, e in ogni occasione possibile, per mettere sotto i riflettori quanto accade”, ha scritto. Il ministro ha poi elencato gli elementi che caratterizzano questa guerra invisibile: “Un mix di attacchi cyber mirati, reclutamento di ‘attivisti’ (persone a libro paga di potenze o entità straniere e ostili), scientifiche e massicce campagne di disinformazione di massa, furti di tecnologie e brevetti militari e industriali, più molti altri atti ostili, perpetrati da più attori, statuali e non”.

La difesa dell’Italia e delle alleanze
Il ministro ha poi chiarito la sua posizione sul concetto di difesa, sottolineando che essa deve avvenire su più livelli: “Ma, non a caso, quando parlo, fino allo sfinimento, della necessità di ‘difendere’ il nostro Paese, le comunità cui apparteniamo e le alleanze di cui facciamo parte, dico anche che non mi convince il termine ‘riarmo’ e lo slogan ‘Rearm Europe'”. Ha spiegato che la sicurezza nazionale e collettiva non può limitarsi a una difesa militare tradizionale, ma deve includere strumenti adeguati a contrastare le nuove forme di minaccia.
Nel frattempo, diversi esponenti politici hanno annunciato interrogazioni parlamentari sul caso del drone russo. Tra questi, Benedetto Della Vedova di +Europa ed Enrico Borghi, vicepresidente di Italia Viva. Anche Forza Italia ha chiesto chiarezza sulla vicenda, sottolineando l’importanza di proteggere i centri di ricerca italiani e di garantirne la sicurezza contro ogni possibile minaccia esterna.