Con la caduta di Assad “si apre una transizione difficile e piena di incognite: da un lato, ribelli vittoriosi già spaccati in fazioni, dall’altro la volontà di ripristinare un sistema democratico”. A dirlo, in un’intervista alla Stampa, è il ministro della Difesa Guido Crosetto. “Erdogan ha in mano un risultato che persegue da anni, ma non pensava così vicino – sottolinea – E ora aumenta il suo potere di aprire e chiudere i rubinetti verso la Ue”.
Crosetto aggiunge: “Potrebbe non accontentarsi più di aiuti economici, ma sfruttare la fragilità Ue per puntare all’ingresso in Europa. Per la Turchia, una rivoluzione: stabilità monetaria e prospettive enormi per l’industria, ma con un impatto negativo, di pari entità, sull’industria Ue”.
Cosa è la Ue per Crosetto
Per Crosetto, “la Ue è la grande addormentata nel bosco. Non più giovane e bella, ma stanca e poco attraente. È l’Europa delle burocrazie, in mano a gente mai uscita dal raccordo anulare di Bruxelles”. Quanto al 2% del Pil alle spese militari ribadisce: “L’Italia deve affrontare seriamente il tema e non nascondersi dietro presunti “obblighi” perché lo chiede la Nato o Trump. Noi dobbiamo difendere l’Italia, preparati ad affrontare crisi anche dure”. E conclude: “Finora non ho alzato i toni, ma i tempi lo impongono. Dobbiamo difenderci”.