Se Francesco Totti a 48 anni suonati, vuole tornare a giocare in serie A, allora vuol dire che in questo grande Paese chiamato Italia può succedere di tutto. E’ impensabile che un atleta sull’orlo dei cinquanta abbia un simile desiderio. Ma non bisogna impressionarsi, perché ormai in Italia può succedere di “tutto, di più”. Così come insegna un adagio pubblicitario della Rai. Infatti, accade che un giudice prenda carta e penna e scriva ad un gruppo di suoi colleghi: “Badate che Giorgia Meloni è più pericolosa di Silvio Berlusconi”. E sapete perché? Per la ragione che non ha scheletri nell’armadio, che non è ricattabile e non ha precedenti con la giustizia. C’è un giudice in Italia Badate bene: stiamo parlando di un giudice, cioè di una persona che dovrebbe essere super partes. E’ questo il suo lavoro, lo ha giurato, quindi…
Però Marco Patarnello, 62 anni, sostituto procuratore generale della Cassazione, la pensa in modo sostanzialmente diverso e non ferma il suo pensiero. Che cosa dovrebbe fare a questo punto il Consiglio Superiore della Magistratura, l’organo di autogoverno della categoria? Aprire un’indagine e cercare di capire se esistano responsabilità di qualsiasi genere. Al contrario, sulla vicenda scende un incomprensibile silenzio. E’ normale? Lasciamolo giudicare a chi legge queste righe. Sta di fatto che a favore del giudice, un iscritto di Magistratura democratica (tutta di sinistra),si alza qualche voce. “Poveretto, lo stanno facendo a pezzetti”. Chi pronuncia queste parole è un giornalista, cioè un’altra persona che dovrebbe essere “terza”, cioè né dall’una, né dall’altra parte. Ormai, comunque, il caso Totti insegna che non c’è da meravigliarsi se in Italia siamo primi in una classifica che riguarda le sorprese e le più assurde novità. Capita, ad esempio, che alcuni migranti clandestini vengano inviati in un centro costruito appositamente in Albania, dove rimangono poco più di 24 ore, perché il tribunale di Roma è contro questa decisione governativa e li rispedisce a casa nostra. Allora, c’è la contromossa del governo che elenca il nome dei Paesi sicuri per cui ci si difende affermando che l’andata e ritorno non può continuare. Ormai è stato stilato un elenco definitivo dei luoghi leciti e lo scontro tra magistratura e potere esecutivo può continuareall’infinito. In parole semplici, la confusione è grande, raccapezzarsi diventa difficile per tanti individui che non conoscono il politichese e le grandi manovre sotterranee e non del Palazzo.
Si vede la Tv, si ascolta la radio, si leggono i giornali e nessuno (o quasi) riesce a capacitarsi. “Hai visto, il pupone vuol riprendere a giocare in serie A, forse addirittura nella Roma, la sua squadra del cuore?” Il dirimpettaio gli risponde: “Perché non ti fa specie quel che accade tra i due poteri dello Stato?”. Se la gente comune si allontana dalla politica e dai suoi intrighi non le si può dar torto. Nel dubbio si astiene e quando sono programmate le elezioni preferisce rimanersene a casa. Possibile che tutto questo ambaradan non entri nei cervelli che dovrebbero guidare il Paese? Invece, no. Più la “guerra” aumenta, più il divario fra le forze politiche (e non solo) aumenta. Nemmeno le parole del Capo dello Stato (almeno finora) sono riuscite a far cambiare rotta a chi dibatte e polemizza con metodi e parole scorrette nell’ambito del nostro territorio. Tutto potrebbe cambiare in meglio se si potesse usare il raziocinio e non la propria cocciutaggine ideologica. Al contrario, ci si incaponisce e allora si verificano nell’Italia che amiamo episodi che non hanno senso. Incredibili, appunto.