
Dazi, retromarcia Trump: manipolazione dei mercati e insider trading? Chi si sta arricchendo? (foto Ansa-Blitzquotidiano)
Esiste un’oncia di metodo nella estrema volatilità mentale (non vogliamo dire follia) dell’uomo più potente del mondo? Se sì, non è peregrino attenersi alla regola base: follow the money, segui i soldi, in breve, chi ci ha guadagnato? Nel giro di poche ore Trump ha confermato i superdazi imposti a tutto il mondo, e mentre Wall Street stava bruciando 10mila miliardi di dollari di capitalizzazione il presidente Usa ha invitato su Truth a comprare (“THIS IS A GREAT TIME TO BUY!!! DJT”). Poi, meno di 4 ore dopo, Trump ha ingranato la retromarcia annunciando 90 giorni di pausa di riflessione sulle famigerate “tariffs”.

I mercati hanno registrato quindi un eccezionale rimbalzo, misurato dall’indice S&P 500 in un recupero del 70% di tutte le perdite accumulate in soli 4 giorni. Il fumo comincia a esser troppo denso perché un arrosto gigante non stia cuocendo sotto: Trump sta manipolando i mercati, qualcuno all’interno dell’amministrazione Usa sapeva dei piani e si sta arricchendo? Tecnicamente sarebbe insider trading.
Operazione di “pump & dump”?
Di sicuro chi si è fidato del post su Truth e ha comprato prima della retromarcia ha fatto un sacco di soldi. La domanda da un milione di dollari (facciamo almeno un miliardo) è: quando ha scritto il post, Trump sapeva che si sarebbe rimangiato la parola sui dazi di lì a poco?
Time Magazine suggerisce un indizio a partire dalla firma sul post, DJT: è il simbolo del titolo Trump Media and Technology Group a Wall Street, la società per azioni gemella della piattaforma Truth Social.
L’ineffabilità del personaggio non consente diagnosi accurate. Ma (a parte la marea di accuse sui social di “pump” and dump”, cioè di alzare artificialmente il valore delle azioni prima di vendere a prezzo maggiorato) la questione è stata posta ufficialmente dal senatore Dem Adam Schiff che ha chiesto un’interrogazione al Senato.
Il deputato Steven Horsford, rappresentante democratico del Nevada, è stato fra i primi a sollevare il dubbio che la sospensione dei dazi fosse legata a una manipolazione del mercato, dato che la notizia è stata diffusa nel bel mezzo di un’accesa udienza con il rappresentante commerciale di Trump, Jamieson Greer che, ignaro della giravolta, ancora stava difendendo i dazi. Greer è stato incalzato da un furioso Horsford. “Who’s benefiting? What billionaire just got richer?” (chi ne sta beneficiando, quale miliardario è diventato più ricco?). Condito con un emblematico e intraducibile “WTF!”(what the fuck).