Dice Donald Trump dal palco di New York: “Siamo un Paese occupato dai migranti: fra nove giorni – l’Election Day del 5 novembre – sarà il nostro giorno della liberazione. Lancerò il più ambizioso piano di espulsioni della storia”. E ancora. Kamala Harris ha “distrutto il Paese” e “ha orchestrato il maggiore tradimento della storia americana, ha importato criminali dalle prigioni di tutto il mondo, dal Venezuela al Congo”. “Con me – dice Trump – l’invasione dei migranti finirà”.
Chissà cosa sarebbe successo se quelli che con un far colonialista ribattezzammo “indiani d’America” avessero avuto un presidente come Trump. Magari gli Stati Uniti, per esempio, non sarebbero mai esistiti. Quindi, cosa intende Donald Trump quando dice: cacceremo tutti i migranti? Vuol dire che caccerà tutti i trecento e passa milioni di abitanti dei cosiddetti Stati Uniti d’America? Da dove si inizieranno a considerare migranti, gli abitanti? Da quale generazione? Chissà, Trump forse deporterà anche se stesso? O forse Trump ha degli antichi antenati Sioux?
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