Donald Trump (Foto Ansa)
Venerdì, durante un discorso al Dipartimento di Giustizia, Donald Trump ha attaccato duramente i media: “La CNN e la MS-DNC, che scrivono cose negative su di me il 97,6% delle volte, sono di fatto le braccia politiche del Partito Democratico. Secondo me, sono corrotti e quello che fanno è illegale.” L’ex presidente ha poi rincarato la dose: “Non importa quanto sia stata grande la mia vittoria. Questi canali e giornali non sono diversi da operatori politici ben pagati. Questo deve finire, dovrebbe essere illegale. Stanno influenzando i giudici, cambiando la legge, e non credo che tutto questo sia legale. E lo fanno in totale coordinamento tra loro.” Insomma, secondo Trump non essere d’accordo con lui e criticarlo dovrebbe essere fuori legge. Qualche mese fa, un’era storica fa, tutto questo lo avremmo chiamato democrazia. Oggi, ammettiamolo, è diventato una rottura. Dopotutto, al nostro piace vincere facile: è milionario, ha amici milionari e ha come super amico l’uomo più ricco del pianeta. Non vuole fastidi dai giudici. E ora pretende che criticare le sue azioni diventi un crimine. Qualcos’altro, mister Trump? Non vorrebbe, magari, anche un po’ di Groenlandia per caso?