“Le terre rare ci fanno scoprire un mondo alla rovescia” (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Le terre rare ci fanno scoprire un mondo alla rovescia. Non sappiamo se la UE sia nata per fregare l’America, è certo però che gli Stati Uniti di Donald Trump, con i dazi al 25 per cento, hanno in animo (e lo vorrebbero) di fregare l’Europa.
Che cosa sta succedendo nel mondo che potrebbe mostrare non oggi, ma domani, un aspetto completamente diverso?
I due leader più potenti dell’Universo non sono più nemici, votano insieme, vanno d’accordo su come spartirsi le fette dell’Occidente e dell’Oriente.
Tutto ciò mentre chi assiste a questa rivoluzione non sa che pesci prendere. L’Europa che forse si è svegliata dal torpore degli ultimi anni, cerca di reagire, invoca una unità che solo ora finalmente comprende, vuole richiamare all’ovile pure la Gran Bretagna che si accorge soltanto adesso di quanto sia stato scellerata la scelta della Brexit.
Così, Zelensky deve correre a Washington e mettersi d’accordo sulle terre rare dell’Ucraina.
Che cosa siano lo abbiamo appreso in questi giorni. Si tratta della sconfinata proprietà di quel Paese aggredito dalla Russia che ha nel sottosuolo ricchezze incredibili.
Così Trump si tuffa a pesce su quel territorio e lo vuole perché ha speso miliardi negli ultimi tre anni per difendere gli ucraini dalla strapotenza russa. Una specie di ricompensa o di rimborso spese, chiamatelo come più vi aggrada. Comunque sia, Zelensky non ha scelta se si vuole arrivare ad un accordo che non sia una resa e un danno irreversibile per la sua gente.
Putin, da parte sua, non scalpita, non grida allo scandalo perché avrà il suo tornaconto, ossia una ricompensa che gli Stati Uniti gli debbono per non aver ostacolato il cammino del presidente americano.
Siamo abitanti di un mondo che cammina in senso inverso. In Germania, ad esempio, i due partiti maggiori che hanno praticamente perso le elezioni si stanno preparando a stringere un patto ed a guidare prossimamente il Paese.
In Inghilterra si piange per aver votato a favore di un referendum che ha voluto isolare gli inglesi dal vecchio continente. Gli altri Stati scelgono ognuno strade diverse, per cui il sogno di una unità delle 27 Nazioni che formano l’Europa diventa un sogno, niente più.
Inoltre, non si è d’accordo nel formare un esercito di trentamila uomini che vada in Ucraina nel caso ce ne fosse bisogno. Macron è scatenato: lo vuole a tutti i costi perché è una sua idea che potrebbe ridargli quella credibilità che ha perso pure in Francia, dove il governo da lui creato traballa un giorno si e un altro pure.
L’Italia interviene con un no secco e ne spiega le ragioni. “Vogliamo la pace, la inseguiamo a più non posso, e poi si stabilisce di istituire un nutrito gruppo di uomini che, armati di tutto punto, dovrebbe andare a combattere per difendere il sacro principio della libertà?”.
Cerchiamo quindi di uscire da una triste quotidianità, come scrive in un suo bel libro lo scrittore Franco Arminio, ma difficilmente ci riusciamo.
Per quale motivo? Forse siamo improvvisamente usciti di senno? Probabilmente si, se riguardiamo l’incredibile video che trasforma il deserto di Gaza in una splendida cornice di vacanze, meglio di quel che può offrire la Costa Azzurra o quella Smeralda.
Capite? Vuol dire servirsi dell’intelligenza artificiale per costruire un regno della felicità laddove sono sepolti decine di migliaia di giovani che non hanno voluto abbandonare la loro Patria.
Poi, ancora si revoca a Salò la cittadinanza onoraria data molti anni fa a Benito Mussolini e ci si difende dicendo che tutto questo “aiuta il turismo”.
Tutto vero: lo si aiuta anche mostrando ai milioni di stranieri che invaderanno Roma e l’Italia per il Giubileo uno sciopero indetto dai magistrati contro la riforma delle carriere.
Forse non ha tutti i torti quel giudice napoletano, Giuseppe Cioffi, il quale dice semplicemente: “Non capisco questa protesta da parte di persone che hanno il compito di applicare la legge opponendosi nel contempo ad una legge in corso di approvazione”. È o non è un mondo in un cui la gente comune non si raccapezza più?”.