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Elezioni europee, il 2024 è l’anno dell’armocromista, da Schlein a Bonelli ma Togliatti diede la linea

Elezioni europee 2024. Che cosa non si fa per conquistare una poltrona al parlamento di Strasburgo! Tra interviste, partecipazioni ai talk show pubblici e privati, alla battuta sferzante che può dare pubblicità e strappare un titolo sui giornali: tutto è permesso in campagna elettorale. A volte non si ha il tempo di mangiare un panino, perché potrebbe significare perdere un autobus importante. Però, attenzione: mai dimenticarsi del look: a chi vota non piace dare la preferenza ad un uomo trasandato o ad una donna vestita alla bell’e meglio. Bisogna adeguarsi perché si potrebbe perdere soltanto perché una volta non hai avuto il tempo di andare dal barbiere o dal parrucchiere.

L’aspetto, dunque, ma anche i colori. C’è quasi una gara tra i candidati anche se sono di uno stesso partito. Al proprio orticello non si rinuncia mai. Se c’è da dare un “like” questo deve essere patrimonio esclusivo di Elly Schlein. Quando divenne segretaria del Pd, molte delle sue amiche le consigliarono un abbigliamento diverso. Quale? Lei non aveva la minima idea in materia. Si affidò ad una armocromista (ad una esperta di colori) per  cambiare da così a così dall’oggi al domani. Via l’eschimo, meglio un trench. I pantaloni debbono avere un taglio perfetto come le bluse o le camicette.

Successo un putiferio perché immediamente sorsero polemiche al veleno. In primo luogo, il costo di questa scelta. Senza fare nomi e cognomi i social scoprirono che una simile persona poteva guadagnare dalle 140 alle 300 euro l’ora. Niente male per una deputata progressista. Chi oggi si scandalizza ha la memoria corta. Palmiro Togliatti adorava il blu, Achille Occhetto il marrone anche se il vestito di quel colore non gli portò bene quando ebbe il vis a vis con Silvio Berlusconi . Lo stesso Togliatti predicava che non voleva vedere in ufficio compagni che indossavano cappotti informi e rattoppati, tanto che un giorno esclamò ad un suo amico che frequentava la segreteria: “Se non hai il danaro per acquistare un soprabito ti aiuterà il partito”.

Lo stesso Massimo D’Alema si accorse anni dopo che qualcosa non andava nel suo abbigliamento. Chiese aiuto ad un esperto di moda il quale gli rispose netto: “Deve preferire abiti grigi o blu.”

Ora, eccoci alle europee dell’otto e il nove giugno. Fidandosi del passato, in molti hanno preferito cambiare il look nella speranza che questa decisione gli ( o le) portasse fortuna. Si racconta che Stefano Bonaccini sia andato troppo su con il peso ed allora è stato necessario ricorrere alla dieta. Un piatto di spaghetti in meno al posto di un voto in più. Sacrifici certo, però ne sarà valsa la pena se l’elezione dovesse andar bene.

La ex deputata del Pd Alessia Morani, una bellissima signora di professione avvocato, ha preferito diventare bionda  platino invece che rimanere una affascinante bruna. Sull’appetitoso tema i social si scatenano e riferiscono ad esempio che l’on. Angelo Bonelli si sia tinto i capelli di verde (il suo colore preferito anche quando siede sui banchi di Montecitorio). Non sarebbe venuto meno a questa “rivoluzione” nemmeno Carlo Calenda, di cui, si dice, che in caso di vittoria andrebbe a farsi un tatuaggio (circostanza poco convincente e assai azzardata).

Sia come sia, la corsa per cambiare look è partita ed avrà un traguardo lunedì 10 giugno quando si conosceranno i risultati. A meno qualcuno, superstizioso fino al collo, non voglia tornare indietro e tenersi stretto il suo portafortuna.

 

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