In che clima si svolgeranno le elezioni di domenica prossima in Umbria ed Emilia Romagna? Pessimo, secondo alcuni commentatori e molti esponenti politici. Le vicende degli ultimi giorni hanno reso incandescente la situazione e tra destra e sinistra sono volati gli stracci. Il forte dissidio tra politica e magistratura, le manifestazioni di Bologna, le parole di Giorgia Meloni e del sindaco Matteo Lepore hanno reso l’ambiente “irrespirabile”. E’ in gioco la vittoria o la sconfitta delle forze politiche opposte anche se quelle di domenica e lunedì sono consultazioni regionali che hanno poco a che fare con il futuro dell’esecutivo.
La realtà è ben diversa, invece, perché, a seconda di come finiranno, i giochi, specialmente a sinistra, si faranno duri. Il Pd potrebbe cambiare il volto della maggioranza (o, meglio, della segreteria) se a Perugia dovesse verificarsi una sorpresa come in Liguria. Da un sicurissimo tre a zero, si passerebbe ad un clamoroso due a uno in favore della maggioranza. Che cosa potrebbe succedere?
La poltrona di Elly Schlein traballerebbe, i moderati farebbero fuoco e fiamme anche se i bene informati ritengono che in caso di un cambio della guardia il favorito alla successione sarebbe Maurizio Landini. Proprio lui, un sinistro-sinistro? Non sarebbe un autogol per coloro che vorrebbero fare le scarpe alla Schlein?
Certamente, ma non bisogna dimenticare che il numero uno della Cgil è alla fine della sua esperienza nel sindacato. Un terzo mandato è proibito ed allora eccolo qui a concorrere per “tradire” la signora segretaria. Comunque, tutto questo non è così scontato. Almeno così pensa la destra che ambirebbe ad un ribaltone. Previsione difficile se non impossibile visti i precedenti.
A darsi battaglia in Emilia sono: Michele De Pascale che avrà dalla sua (forse per l’ultima volta) un campo larghissimo che comprende pure Italia Viva di Matteo Renzi e per la destra Elena Ugolini. Si spera in una replica di Assisi dove a vincere fu Vittoria Ferdinandi. “Quando si è uniti si vince”, ribadisce Eddy che del campo largo è sempre stata una entusiasta. In Umbria, invece, saranno due donne ad ambire alla presidenza: Stefania Proietti, sostenuta dal Pd e dai 5Stelle e Donatella Tesei che è candidata uscente.
Però, è doveroso sottolinearlo, sarà la minoranza a soffrire e ad avere grattacapi. Dopo la Liguria un altro capitombolo non sarebbe sopportabile, ecco perché la Schlein rischia. Nelle ultime settimane, chi non è dalla sua parte, le rimprovera ad esempio la guerra contro Vincenzo De Luca, il governatore della Campania che gli esponenti di spicco di quella regione vogliono assolutamente che sia lui ad andare avanti, malgrado il parere contrario di via del Nazareno. Per quale ragione? “Vincerebbe di sicuro”, sostengono i suoi fedelissimi, “mentre al contrario potremmo andare incontro ad una sonora sconfitta”.
Questo è il panorama che si presenta agli elettori alla fine di questa settimana. Indipendentemente da chi vincerà sarà il caso di rendere l’ambiente meno astioso. Si dà troppa importanza ad una consultazione che riguarda due regioni non l’intero Paese. Per il futuro, guerriglie a parte, sarebbe auspicabile vivere politicamente in un clima più sereno. Il motivo? Molto semplice: se si litiga un giorno si e l’altro pure, il Paese ne risente e sarà difficile se non impossibile raggiungere quei risultati che tutti vorremmo.
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