Marco Bucci ha vinto, Eddy Schlein ha perso, Giuseppe Conte tracolla, l’ultra sinistra è incredula, gioisce sotto i baffi Matteo Renzi. Ecco lo scenario del day after in Liguria. A interrogarsi è soprattutto il campo largo che largo non lo è più da tempo. Perché? C’è rissa continua in quella comunità: un giorno si e un altro pure ci si divide e si litiga, se non a male parole, ma quasi.
Stavolta sono i 5Stelle a creare il caos: in due anni hanno perso 70 mila voti e ora sono sotto i Fratoianni e i Bonelli. Incredibile: fino ad un mese fa lo scarto fra maggioranza e opposizione era in Liguria di dieci punti. Spariti in un amen. Di chi è la colpa? Fra gli indagati emerge la figura dell’avvocato del popolo che, con i suoi veti, ha permesso a Bucci di vincere per un soffio.
Ora, si accavallano accuse e controaccuse. Con la Schlein che continua ad essere fra Scilla e Cariddi. Il partito di cui è segretaria ha avuto il 28 per cento delle preferenze, eppure ha dovuto alzare bandiera bianca. “Non sa fare il leader”, dicono i suoi avversari che sono soprattutto all’interno del Pd.
Altrimenti non si spiegherebbe il fatto che ogni volta la coalizione guidata dalla numero uno di via del Nazareno non arrivi prima al traguardo. Così, anche stavolta è lei ad entrare nell’occhio del ciclone. Ma come? Con il partito che doppia Fratelli d’Italia? “E’ soltanto una consolazione null’altro”, sostengono coloro i quali la vorrebbero far fuori dalla poltrona che occupa. Sono ingenerosi i dem che la pensano in modo diverso da Elly. “Voltiamo lo sguardo altrove, se si vuole essere onesti”, aggiungono.
A chi si rivolgono è chiaro: a quel Movimento che ha fatto uno spaventoso flop affossando praticamente “l’Orlando penoso” (la definizione è di un giornale vicinissimo alla destra). Chi pagherà questo disastro dei grillini? L’interrogativo non è facile perché è fra pochi giorni che si vedrà quale sarà il futuro dell’ex presidente del Consiglio. Sarà ancora il presidente dei 5Stelle oppure penserà di fondare un suo movimento per dimostrare che ha ancora molti accoliti dalla sua parte?
A parte il campo ristretto, chi ha dovuto rimandare ancora di avere un posto in Paradiso, sia pure periferico? Il duo di Avs è senza parole. Rilegge mille volte i dati e non si capacita. Con loro a perdere è il solito Carlo Calenda a cui non riesce mai (o quasi mai) di entrare nell’Olimpo politico. Si era fidato dell’inchiesta che aveva mandato agli arresti domiciliari Giovanni Toti e riteneva che stavolta i magistrati avrebbero dato una gran mano alla compagnia guidata da Elly. Sbagliato. Bisogna aspettare tempi migliori.
Gli stessi che sogna Matteo Renzi, il quale si considera l’artefice di questa sconfitta della sinistra. “Senza di me non si può vincere. Il centro vuole un suo spazio e il Pd non lo vuole capire”, afferma. “La realtà è che questo cosiddetto campo largo non può vincere senza Italia Viva. Con i miei voti, oggi Andrea Orlando sarebbe il governatore della Liguria”. Già, Orlando: quale sarà la sua fine? Perduta la corsa nella sua terra, dove andrà a parare? Finirà nel dimenticatoio, oppure? In quel partito nessuno sparisce definitivamente, come dimostra il caso del pluridecorato Dario Franceschini o di Paolo Gentiloni.
Il futuro non sarà semplice nemmeno per Eddy. Ora che cosa farà? Riuscirà a far capire al resto della compagnia che divisi si perde? La dimostrazione è la Sardegna, però in quel caso i pentastellati non aprirono bocca perché la candidata alla carica di governatore era una fedelissima di Conte, al secolo Alessandra Todde. In altre parole o ci si capacita che senza un’alleanza si resterà sempre all’opposizione, altrimenti bisognerà smetterla di mettere veti o lacciuoli che impediscano di battere la destra di Giorgia Meloni che si congratula con Bucci e dice con forza: “Sono stati sconfitti i signori del no”.
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