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Elisabetta Belloni: “Sono finita nel tritacarne, ma non vado via sbattendo la porta”

“Una cosa ci tengo a dirla ed è l’unico motivo che mi fa rompere il riserbo che mi sono imposta in tutti questi mesi: non vado via sbattendo la porta”. Lo spiega in un colloquio con il Corriere della Sera Elisabetta Belloni, che dal 15 gennaio lascerà la guida del Dis, dopo le polemiche sul suo addio.

Le parole di Elisabetta Belloni

Elisabetta Belloni: “Sono finita nel tritacarne, ma non vado via sbattendo la porta” (Foto Ansa) – Blitz Quotidiano

“Il tritacarne in cui sono finita in questi giorni mi impone di chiarire quanto è successo e soprattutto di sgomberare il campo da illazioni che fanno male non tanto a me quanto al Paese – prosegue – soprattutto in un momento così delicato”. Lei, che in diversi momenti nella storia del Paese, spiega il Corriere, è sempre stata indicata come la possibile candidata, dice di aver capito che anche con il nuovo anno “sarei tornata sulla graticola”.

Prima dell’elezione di Sergio Mattarella al Quirinale fu quello di Belloni il nome accreditato dal centrodestra come presidente della Repubblica. E anche dopo la caduta del governo Draghi ci fu chi la inserì nella rosa dei possibili capi del nuovo esecutivo. È accaduto di nuovo a dicembre, quando il ministro al Pnrr Raffaele Fitto è stato nominato vicepresidente della Commissione europea e le indiscrezioni davano come ormai imminente la designazione di Belloni al suo posto. “Ma io sono un funzionario dello Stato, faccio il mio lavoro e non è obbligatorio piacere a tutti o andare d’accordo con tutti. Purché questo non metta in discussione i risultati, come infatti non è avvenuto – spiega ancora – Però a maggio scade il mio mandato, quando ho avvertito che già cominciavano a circolare voci sul mio futuro e soprattutto sul mio successore ho ritenuto fosse arrivato il momento di lasciare”.

Belloni ribadisce di averne parlato “con i miei interlocutori istituzionali, prima fra tutti la premier Giorgia Meloni e il sottosegretario Mantovano. È con loro che, sin dagli inizi di dicembre – racconta – abbiamo tracciato la strada per una transizione tranquilla e senza scossoni”.

Alcune voci accreditano per lei un futuro nello staff della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Sarebbe un onore ma anche su questo voglio essere chiara nel dire che non c’è nulla di deciso – conclude – Al mio futuro comincerò a pensare il 16 gennaio”.

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Gianluca Pace