La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha annunciato una forte opposizione all’accordo tra Italia e Albania sui centri di accoglienza, definendolo “uno spreco di risorse economiche e umane”. In un’intervista a La Stampa, Schlein ha visitato i centri di Shengjin e Gjader, descrivendoli come un simbolo del fallimento dell’accordo: “Abbiamo toccato con mano il fallimento di un’intesa che viola i diritti umani e le leggi europee. Abbiamo visto un centro vuoto costato 800 milioni di euro, risorse che avrebbero potuto finanziare 700 insegnanti o infermieri, ma che sono state usate per piantare una bandierina ideologica su un terreno inconsistente”.
Un’Europa debole e in crisi di identitÃ
Schlein critica duramente l’Unione Europea per l’assenza di una visione politica unitaria nel Mediterraneo: “Questo accordo è un segnale di debolezza di un’Europa che non svolge alcun ruolo politico e diplomatico in un mondo in fiamme. Mentre nega asilo a chi fugge, non si riconosce nei valori di solidarietà e umanità . Noi chiediamo a Meloni di fare l’interesse nazionale e ricordare a Orban e ai partner polacchi che stare in Europa significa anche accettarne i doveri, non solo i benefici”.
Critiche alla politica economica del governo
Schlein accusa il governo Meloni di vivere di rendita grazie ai fondi del PNRR, senza preparare una ripresa economica duratura: “Il problema è come costruire una crescita di lungo termine. Servono investimenti comuni europei, ma Meloni non riesce a convincere i suoi alleati nazionalisti che li ostacolano”. La leader Pd punta il dito anche sulla sanità , dichiarando che il governo “sbaglia le stime di crescita e dovrebbe fare pace con la calcolatrice”.
Le proposte del Pd su energia e automotive
Se avesse responsabilità di governo, Schlein interverrebbe sul costo dell’energia, proponendo di scorporare il prezzo dell’elettricità da quello del gas e fissare un prezzo unico nazionale. Inoltre, chiede incentivi per il settore automobilistico e un grande fondo europeo sull’automotive: “È un settore strategico e la crisi coinvolge tutti. Serve un’azione comune per garantire il futuro dell’industria e dei lavoratori”.