“Stellantis deve assumersi le sue responsabilità davanti al Paese. Elkann in Parlamento deve dare le risposte che servono sul piano industriale che garantisca l’indotto e l’occupazione”. La ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein incontrando i lavoratori di Trasnova a Pomigliano d’Arco (Napoli).
Schlein ha poi aggiunto che Stellantis deve “riportare le in Italia le produzioni di auto per il mercato di massa nell’elettrico, perché non possiamo lasciare il campo libero soltanto ad altri produttori di altri Paesi”. “Vogliamo serietà e chiarezza – ha proseguito – per queste famiglie, per questi lavoratori glielo dobbiamo per il contributo che loro hanno sempre portato non solo per far crescere questa azienda, ma per far crescere questo Paese”.
“Se salta l’indotto, salta tutto”
E ancora: “Se salta l’indotto salta tutto. Abbiamo il timore che questo sia il chiaro segnale di un antipasto che colpisce prima l’indotto per poi vedere chiudere la produzione in questo Paese. Non lo possiamo permettere”.
“Qualcuno sta giocando sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici – ha detto ancora – e il partito democratico non lo accetterà, come non accetterà ulteriori finanziati da parte di chi dovrebbe prendersi la responsabilità di fare un vero piano industriale per garantire il lavoro e il futuro industriale di questo Paese”.
Secondo la segretaria del Pd, oltre ai lavoratori di Trasnova nell’indotto automotive ci sono “tanti lavoratori somministrati, quindi precari, dei quali rischiamo di perderne traccia. Il Governo ha aumentato e liberalizzato completamente la somministrazione del lavoro e questo vuole dire che oggi un’azienda per scelta del governo Meloni potrebbe addirittura avere il 100% dei lavoratori somministrati perché puntano a indebolire i lavoratori”.
L’appello a Giorgia Meloni
“Giorgia Meloni deve convocare personalmente un tavolo sull’automotive. In questi mesi abbiamo chiesto che il tavolo sull’automotive su Stellantis si tenesse a palazzo Chigi, perché il tavolo al Mimit non ha dimostrato alcuna utilità e lo chiediamo ancora. Perché la questione incrocia anche altri settori, tutte le altre linee di manifattura, dai semiconduttori all’acciaio. quindi non è una questione che si può trattare in maniera settoriale. Bisogna convocare il tavolo a Palazzo Chigi, ascoltare la voce di chi lavora in questo settore”.
“Abbiamo presentato una mozione unitaria con le altre opposizioni con proposte concrete – ha proseguito ancora – ci aspettiamo una risposta dal governo anche sulle politiche industriali che sono mancate fino a qui, abbiamo chiesto e chiederemo con un emendamento unitario di togliere il taglio di 4,6 miliardi al fondo dell’auto e di ristabilire quei fondi e chiediamo al governo di farsi carico di fare qualcosa sul costo dell’energia, che il più alto d’Europa perché questo vuol dire perdere competitività rispetto ad altri paesi e non possono essere i lavoratori a pagare la crisi di questo settore come accaduto fino a qua”.