
Elon Musk (Foto Ansa)
Durante un comizio repubblicano in Wisconsin, Elon Musk ha consegnato due assegni da un milione di dollari ciascuno a due partecipanti all’evento, entrambi sostenitori di un giudice conservatore in corsa per un seggio alla Corte Suprema dello Stato.
La scena richiama alla memoria un episodio celebre della politica italiana: si racconta che Achille Lauro, armatore e sindaco di Napoli, per farsi eleggere regalasse scarpe ai cittadini, ma solo la sinistra prima del voto e la destra soltanto dopo la vittoria. Erano i tempi della Democrazia Cristiana, quando pacchi di pasta e promesse di lavoro erano strumenti comuni di campagna elettorale. Eppure, oggi, la situazione non è migliorata. Anzi, è peggiorata.
Con l’aumento delle disuguaglianze, il potere economico ha assunto un’influenza ancora maggiore sulla politica. Chi ha di più può esercitare un’influenza sempre più forte su chi ha di meno. Regalare milioni agli elettori, con la possibilità di attingere a un patrimonio illimitato, crea un’illusione non troppo diversa da quella del Superenalotto. In un sistema intrecciato e pieno di conflitti di interessi e con livelli di disuguaglianza così alti, possiamo davvero continuare a considerare gli Stati Uniti – e noi occidentali – ancora delle simil democrazie?