Furia Cacciari contro “l’accozzaglia di sinistra“. Perché? “Perché è tutta gente improvvisata. Non hanno idee. Il campo largo serve solo a sopravvivere. E se entra Calenda è una comica”. Il filosofo e opinionista italiano, ex sindaco di Venezia (per 12 anni), già deputato ed europarlamentare – oggi 80enne – dice la sua sul “campo larghissimo del Centrosinistra“. E lo fa a modo suo, randellando i malcapitati con la sua proverbiale veemenza, con il suo impeto travolgente. Insomma, un uragano.
Già due settimane fa, al Fatto Quotidiano di Travaglio, alla vigilia del ballottaggio francese, scettico sulla ammucchiata a traino “Fronte popolare”, spostando il focus sull’Italia, aveva inchiodato la sinistra con uno sferzante ammonimento. E aveva detto: ”Possono anche cantare tutti insieme Bella Ciao su un palco, certo, va bene. Ma dopo, che si fa? Non si può continuare così. Io non voglio certo che governino Meloni e Le Pen, ma una coalizione del genere quanto potrebbe reggere? Per governare servono le idee, non le pregiudiziali ideologiche nel nome del “resistere, resistere, resistere”. Chiaro il riferimento alle possibili alleanze tra i partiti di opposizione.
Cacciari se lo chiede da tempo. Non capisce quale sia la linea del momento: quella di Conte o quella di Elly Schlein? Già che c’è impallina anche Renzi definendolo “quello spregiudicato che, visto che l’operazione del Terzo Polo non ha funzionato, e non potendo funzionare con la destra, cerca di collocarsi nel cosiddetto Centrosinistra”. Una scelta obbligata? “Sì, ma vale anche per gli altri. Senza ammucchiata, è vero, si perde in maniera sistematica. Ma l’ammucchiata gli altri la sanno fare. Cioè i francesi. Sono 30 anni che la fa il Centrodestra. Ergo, o hai un sistema elettorale diverso, tipo i sistemi uninominali a doppio turno o all’inglese, altrimenti non c’è alternativa”.
Il filosofo se lo chiede da tempo e interroga “questi del Centrosinistra: che strategie avete? Siete per il presidenzialismo, per l’autonomia differenziata? Volete dirmi qualcosa di serio di quello che volete fare? Oppure è soltanto una ammucchiata? L’Ulivo nasceva da una piattaforma strategica che era stata dettata da Romano Prodi e da quelli intorno a lui; un gruppo di persone pregevoli. Prodi non era uno di questi pellegrini che girano per i mercati. Manca qualsiasi gruppo dirigente, si sono sfaldati tutti”.