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Germania al bivio: hanno vinto i conservatori della Cdu, neonazisti sopra il 20% ma isolati. Verso un governo con la Spd (foto Ansa-Blitzquotidiano)
Calma, la Germania ha scelto il socialmente conservatore (ed economicamente liberale) Friedrich Merz, 69 anni, della Cdu, ed ha bocciato Scholz sprofondato al 16,2%. Ma ora il vincitore (28,5%) deve fare i conti con il rebus coalizione e il boom degli estremisti dell’Afd che hanno raddoppiato i voti e già hanno dichiarato di essere “pronti per governare”.
Ma l’estrema destra, pur raccogliendo il voto di un tedesco su cinque, resterà fuori dal nuovo esecutivo per il veto posto dai principali partiti, in primis proprio quello del cancelliere in pectore Merz che adesso deve trovare gli alleati per formare il nuovo governo, a partire dai “rivali” di Spd (socialdemocratici). Una parola.
In questo contesto una coalizione tra i conservatori e i socialdemocratici, la cosiddetta Grande coalizione, ha una solida maggioranza di 328 seggi rispetto ai 316 necessari. Appare improponibile una collaborazione con i partiti di sinistra-sinistra, come Linken (8,7%) o i rossobruni di Bsw (4,9%). Ergo, Merz giocoforza deve coinvolgere i socialdemocratici. Più i Verdi peraltro in lieve calo, comunque attestati sul 12,8%.
Nascerebbe così la cosiddetta “coalizione Kenia” da colore della bandiera: nero, rosso e verde. Resta in piedi, almeno teoricamente, l’alternativa dei liberali, qualora i rappresentanti d FdI (liberal-democratici – un tempo il terzo partito del Paese – riuscissero ad entrare al Bundestag, ma la soglia di sbarramento del 5% pare francamente lontana. In ogni caso Merz vuole accelerare i tempi: lo reclamano soprattutto una economia stagnante e il malcontento popolare . Il Paese si sente alla deriva.
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La coalizione Kenia, la più praticabile
Germania al bivio ma un governo di coalizione è tutto da costruire, con un solo voto esplicito. Si aprono giorni di confronto. E’ vero, i I tedeschi hanno scelto una linea filo-UE. Basterà? La Cdu, il partito che fu di Angela Merkel e di Helmut Kohl, è tuttavia tornato in grande stile nel cuore del potere di Berlino (e con Ursula von der Leyen a Bruxelles).
Ma dopo un esito elettorale con tre vincitori (democristiani, ultradestra e i “rossi” di Heidi Reichinnek) e tre sconfitti (socialdemocratici, Verdi e liberali) tutto può succedere. Certo, la coalizione Kenia sembra la sola praticabile per una “maggioranza chiara, pro-Europa, pro-NATO e atlantista”, come ha pronosticato l’ambasciatore tedesco in Italia, Hans-Dieter Lucas, a Roma dal settembre 2023. Se sarà così, è una buona notizia per l’Europa e l’Occidente delle liberaldemocrazie.
Esultano Trump e Netanyahu
Il tycoon al settimo cielo. E benché il suo delfino Elon Musk sia uscito battuto per la scommessa che aveva lanciato (diceva che l’Afd avrebbe vinto perché un partito identico al partito Democratico degli Stati Uniti quando Obama entrò in carica ) Trump ha esultato da par suo dicendo che “il popolo tedesco si è stancato dell’agenda priva di buon senso, su immigrati ed energia”.
Euforico pure Bibi Netanyau, il premier israeliano:” Vittoria netta per Mertz. Non vediamo l’ora di lavorare con il nuovo governo tedesco”. Conclude Antonio Tajani:” Continua il trend vincente dei partiti della famiglia del PPE, da sempre vero argine alla deriva populista”.