Germania domenica al voto anticipato. Tra Scholz e Merz c'è la mina vagante Alice Weidel (estrema destra) (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Domenica è il giorno del voto in Germania. Un voto anticipato a seguito della crisi politica scoppiata nel Paese. Si sarebbe dovuto andare alle urne il 28 settembre prossimo ed invece il collasso della coalizione tripartita al governo, culminata il 6 novembre, ha mandato all’ aria l’esecutivo cosiddetto “semaforo rosso”. Cioè il rosso della Spd del cancelliere Olaf Scholz, il giallo dei Liberali della FdI e il verde del partito ecologista.
Tutto è cominciato con il siluro con cui Scholz si è sbarazzato del ministro federale delle Finanze Christian Linder, 46 annni, disarcionato appunto il 6 novembre perché in disaccordo su molti temi. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il mancato accordo sul bilancio dello Stato per il 2025. Morale: i ministri liberali hanno immediatamente fatto fagotto, il 16 dicembre Scholz si è dimesso e dieci giorni dopo è stato sciolto il Bundestag (Parlamento federale tedesco, a Berlino dal 1990). E, inevitabilmente, sono cominciate le polemiche, gli aspri dibattiti, i velenosi duelli, i colpi bassi; soprattutto le punture di spillo sulla preoccupante economia. È il caso di ricordare che la Germania ha oggi una economia stagnante, un export in forte crisi e un malcontento popolare senza precedenti. E tira aria di recessione per il terzo anno consecutivo.
Sono 29 i partiti che possono partecipare al voto, 11 dei quali concorrono a livello nazionale. Tutti gli altri partiti non sono presenti sulle schede elettorali in tutti i 16 Lander, cioè gli Stati federati della Germania, comprese le città-stato di Amburgo (la più ricca del Paese) e Brema. Ben 59,5 milioni gli aventi diritto al voto (30,6 milioni sono donne). I giovani che votano per la prima volta sono 2,3 milioni (3,9%) mentre gli over 60 sono più del triplo (42,2%) rispetto agli under 30 (13,3%). I seggi del Bundestag da occupare sono 598. È previsto un afflusso intorno al 75%. Niente male.
Precisamente 4.506, il 32% sono donne. Tra i candidati cancelliere figurano Friedrc Merz (Cdu),Olaf Scholz (Spd), Robert Habeck (Verdi). L’Afd, il partito di estrema destra (nazional-conservatore, euroscettico, anti-immigrazione) ha candidato la co-presidente Alice Weidel, 46 anni, due bambini adottati, già leader della opposizione ai tempi di Angela Merkel, nel Bundestag dal 2017. Difende vigorosamente il liberalismo. Si ispira a Margaret Thatcher, la Lady di Ferro. Vuole vietare alle donne musulmane il burqa (copre completamente corpo e viso) ma anche il Niqab che lascia scoperti solo gli occhi. Alice è la mina vagante di queste elezioni. Gli ultimi sondaggi la vedono oltre il 20% mentre Merz è accreditato di un 30%, Scholz al 16% e i Verdi di poco sotto il 13%. Staremo a vedere. Partendo da un dato: Scholz e Merz sono divisi su tutto, ma uniti contro Trump e in difesa di Zelensky. Bocciate, perché “pericolose e false”, le frasi del tycoon. Solo propaganda elettorale?