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Germania, Merz al lavoro per un governo entro Pasqua. Contatti con l’Spd per un esecutivo a due senza i Verdi

Merz è già al lavoro. Il cancelliere in pectore della Germania ha fretta e promette: “Entro Pasqua il nuovo governo sarà fatto”. merz ga già annunciato di puntare alla “Grosse Koalition” con l’Spd, il partito di Olaf Scholz cancelliere uscente e pesantemente sconfitto (crollo di 9,3 punti). Un partito arrivato terzo con il 16,4% preceduto dall’Adf, il partito di estrema destra che ha ottenuto il 20,8%, raddoppiando i consensi (+10,4%) rispetto al voto del 2021.

Il numero dei seggi di Cdu e Spd (208+120) è sufficiente per governare in due senza quindi ricorrere ai Verdi (85 seggi). Merz è deciso: respinte tutte le proposte arrivate dalla Afd. Niente da fare. Tuttavia la marcia di Afd non va sottovalutata, il malessere che la spinge è profondo. E come dice il politologo romano Giovanni Orsina, docente di Storia contemporanea alla Luiss Guido Carli dí Roma, “chiamare neo nazisti gli estremisti di Alice Weidel non fa comprendere il fenomeno”. Ma che Germania uscirà dalla politica del nuovo Cancelliere?

Germania, Merz al lavoro per un governo entro Pasqua. Contatti con l’Spd per un esecutivo a due senza i Verdi (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

I tre pilastri della Germania di Merz

A 33 anni dalla riunificazione (3 ottobre 1990), Merz oltrepassa d’un colpo tutti i cambiamenti intervenuti nell’era Merkel. Cresciuto nel Cdu di Helmut Kohl degli anni ’90, Merz ha una visione di politica estera conservatrice che si regge su tre pilastri: europeismo, atlantismo di stampo liberista e un pragmatismo nazionale che si manifesta in posizioni talvolta rigide su temi come immigrazione e finanze europee. Insomma una sorta di “Germany First” seppure in chiave moderata.

Ma la sfida principale che lo attende è la gestione delle tensioni tra questi tre orientamenti. Il vecchio modello tedesco basato su energia russa, commercio cinese e sicurezza americana non è più sostenibile. La Germania dovrà reinventare il proprio modulo internazionale. I rapporti con la Ue sono chiari: Merz è a favore di una difesa comune europea, la Germania da sola non può difendersi.

La politica interna del neocancelliere

La Cdu ha un mandato che peraltro riguarda l’intero sistema politico. Cioè quello di cercare di riassorbire i voti della Afd, dunque il nuovo governo dovrà prendere posizioni di destra su certi temi come quello migratorio; ma questo potrebbe mettere in difficoltà gli alleati socialdemocratici.

Nell’Spd si registrano già taluni scricchiolii. Poi Merz deve ripensare il modello tedesco, deve costruire modelli produttivi diversi, ne va del futuro di tutta l’Europa.

E i rapporti con l’Italia? Tutti gli analisti concordano: i rapporti Roma- Berlino saranno più forti perché è nell’interesse italiano che ci sia stabilità in Germania e che ci sia una Germania in grado di svolgere il suo compito. E poi ha vinto Merz, leader di un partito di centrodestra che non è più quello della Merkel e che su molti temi ha preso posizioni non distanti dall’esecutivo italiano: basti pensare all’immigrazione.

Rapporti Roma-Berlino più forti

I partiti del governo Meloni hanno reagito in modo diverso alle elezioni tedesche: la Lega di Salvini ha applaudito il successo di Afd, viceversa Forza Italia ha elogiato la diga alzata dalla Cdu contro gli estremisti di destra. Quanto può pesare questa divisione?

Roma e Berlino convergono su tanti argomenti. Semmai potrebbe essere un problema l’atteggiamento  con gli Stati Uniti. Merz a caldo ha fatto dichiarazioni fortemente polemiche con Trump. Ha preso il trumpismo alla lettera convinto che la nuova amministrazione Usa si disinteressi dell’Europa e che pertanto l’Europa dovrà fare da sola. L’Italia per ora resta alla finestra.

Concludendo: la vera incognita resta Trump. Il presidente americano all’Onu ha rifilato uno schiaffo alla Ue: ha votato con Mosca contro l’Ucraina mentre alla Casa Bianca si è registrato un riavvicinamento tra Usa e Francia. È tutto vero?

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Enrico Pirondini