Giorgia Meloni e Cecilia Sala: dimostrato a tutto il mondo di essere un Paese che non deve prendere lezioni da nessuno. Ora è troppo semplice dire che Giorgia Meloni è stata brava, che ha compiuto quasi un miracolo, che si è dimostrata una statista moderata, democratica e liberale, una figlia del nostro secolo. Elogi a tutto campo che qualcuno potrebbe ritenere eccessivi, anche se non lo sono. Tutto bello, tutto fantastico, ma ventiquattr’ore prima quali erano le previsioni e i commenti?
Meloni 24 ore fa
La premier si trova fra l’incudine e il martello – era il parere di certi commentatori – in una situazione difficile da cui non sa come uscire. L’improvviso viaggio in Florida? L’ennesimo sbaglio che non porterà nessun risultato. Adesso le prefiche sono servite: Cecilia Sala è a casa, sorride, abbraccia i genitori, il suo compagno, ringrazia il presidente del consiglio e si allontana con un ciao che vuol dire tante cose. Tutto questo insegna che le battaglie da retroguardia dobbiamo lasciarcele alle spalle, che le risse ad ogni costo non portano nessun beneficio.
Il Palazzo cambi indirizzo
E’ ora di finirla, il Palazzo deve cambiare indirizzo se vuole che la gente torni ad aver fiducia nella politica e scelga con un voto gli uomini o le donne da cui si vuole essere rappresentati. Quando ieri in Parlamento, i presidenti di turno hanno annunciato che Cecilia stava tornando in Italia con un aereo di Stato c’è stato un lungo e caloroso applauso da destra e da sinistra.
Questo vuol dire essere una Nazione: uniti quando si deve raggiungere un risultato. E’ una lezione che ci deve far riflettere e che dobbiamo tenere bene a mente. Mai dividersi quando è in ballo il futuro del nostro Paese, quando soltanto insieme si può arrivare dove si vuole. Con questo non si cancelli uno dei beni della democrazia: chi governa e chi invece osserva e critica quando non si è d’accordo con le decisioni dell’esecutivo. Sarebbe assurdo pensare il contrario.
Però, il caso di Cecilia Sala deve portarci ad una conclusione: non si debbono lanciare accuse quando la situazione non è chiara e si sta facendo di tutto per dipanare una matassa intricata. Avere buon senso e avvedutezza, insomma. Allora, in un giorno che deve essere felice per tutti, è inutile andare alla ricerca di qualcosa che metta in dubbio le capacità che il governo ha dimostrato: una squadra forse senza eguali in Europa ed anche oltre Oceano.
Dunque, chi oggi si affanna a scrivere che non si conosce la contropartita del rilascio vuole solo mettere zizzania in un momento in cui non se ne sente il bisogno. Dovrà pensarci la magistratura a stabilire la sorte dell’iraniano rinchiuso nel carcere di Opera. Non si possono usare due pesi e due misure nei riguardi dei giudici: bravi quando arrivano alle conclusioni in cui spera la minoranza, cattivi se il giudizio è diverso. E’ talmente lapalissiano questo concetto che non c’è bisogno di aggiungere altro.
Ora si lavori in pace per arrivare a quelle riforme che tutti gli italiani si augurano: la sanità, la scuola, il benessere, la possibilità di vivere senza preoccuparsi della fine del mese. Abbiamo dimostrato a tutto il mondo di essere un Paese che non deve prendere lezioni da nessuno. Comportiamoci in modo che questa festa non si concluda presto.