
Giorgia Meloni ha definito la sua visione della difesa italiana, ecco le sue parole (foto Ansa)-Blitzquotidiano.it
Giorgia Meloni ha definito la sua visione della difesa italiana in una intervista al Financial Times, la prima dal 2022, da quando siede a Palazzo Chigi.
L’intervista è stata condotta nell’ufficio del primo ministro da tre giornalisti, Roula Khalaf, Amy Kazmin e Ben Hall.
Gli intervistatori hanno chiesto a Meloni se considera la Russia una minaccia a lungo termine.
Meloni ha risposto: “Credo che potrebbe esserlo, penso che potrebbe. Ma in ogni caso, credo che dobbiamo trovare un modo per essere pronti a difenderci da ogni tipo di minaccia che possiamo avere”.
Meloni e la Russia

La risposta è definita dal giornale anglo-giapponese “ambigua”, nel momento in cui molti governi europei, tra cui la Germania, stanno intraprendendo piani di riarmo di vasta portata, convinti che, qualunque cosa accada in Ucraina, la Russia sarà il più grande problema di sicurezza dell’Europa.
Al contrario, Meloni annuncia che farà in modo che l’Italia, nota per la sua cronica sottospesa per la difesa, che si attesta solo all’1,5 percento del PIL, ben al di sotto dell’obiettivo del 2 percento della NATO, in quanto “persona seria” che vuole “rappresentare una nazione seria”, rispetterà i suoi impegni.
Le nuove regole fiscali
Gli intervistatori ricordano che Bruxelles sta allentando le regole fiscali dell’UE per favorire la spesa per la difesa e ha proposto un programma di prestiti da 150 miliardi di euro per gli appalti militari. Ciò aumenterebbe il debito dell’Italia, già al 135 percento del PIL, e potrebbe aumentare i costi di prestito.
La risposta di Meloni: È “un po’ preoccupante” dati i suoi sforzi per riparare le finanze pubbliche e che comunque l’allentamento delle regole fiscali deve durare più di quattro anni.
In ogni caso finora sono parole sui giornali. Pertanto il Governo italiano aspetterà di vedere i termini finali di questi schemi prima di decidere come procedere.
Facendo un cenno alla forte tradizione pacifista dell’Italia, prosegue l’articolo del Financial Times, e all’opposizione all’interno della sua stessa coalizione a una maggiore spesa per la difesa, Meloni ha sostenuto che la sicurezza dovrebbe essere definita in senso lato, includendo la sicurezza informatica, l’immigrazione illegale e altre minacce ibride.
Come altri paesi del Mediterraneo, l’Italia è ansiosa di garantire che le minacce provenienti dall’Africa ai membri della Nato non vengano ignorate. “Bisogna capire che le minacce possono arrivare da 360 gradi. Quindi se si pensa semplicemente di potersi difendere, prendendosi cura del fianco orientale, e non si considera ad esempio cosa succede nel fianco meridionale, si avrà un problema”.
Ciò include gli sforzi per trasformare l’Italia in un hub per le importazioni di energia dall’Africa, la cui stabilità e prospettive economiche Meloni vede come inestricabilmente legate a quelle dell’Europa.