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Politica

Giorgia, violato il conto corrente, Elly, un rap per dimenticare: la normale follia della politica italiana

Se Giorgia piange, Elly non ride. Allora, che fa la segreteria del Pd? Va a farsi un rap in discoteca con J Ax, gettandosi tutto dietro le spalle. Pochi minuti prima aveva finito di dissertare su Karl Marx, ecologista. Non ne poteva più, aveva bisogno di svago, meglio prendersi cinque minuti di riposo. Insomma, non è proprio un periodo felice per le due donne più importanti della politica italiana.

Giorgia e il conto in banca

La Meloni ne ha fin sopra i capelli di guai. Le mancava addirittura chi andasse a ficcare il naso sulle sue vicende personali (ad esempio il conto corrente). Uno spione di Bari che, scoperto dal datore di lavoro, è stato immediatamente licenziato.

Giorgia, violato il conto corrente, Elly, un rap per dimenticare: la normale follia della politica italiana (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Schlein, invece, continua ad avere tanti nemici nel Pd che stanno col fucile puntato pronti a spararle contro. Si può condannarla se ha voluto prendersi cinque minuti di tregua? Al contrario, i dem hanno letto, visto le immagini e, ufficialmente, non hanno aperto bocca. E in privato? Chissà? Avranno prima riso, poi condannato la scelta quando invece ci sono mille problemi da risolvere.

Schlein rischia grosso in Liguria

In primis, le difficili vicende che riguardano le prossime elezioni regionali in Liguria, Umbria e Toscana. Il campo largo è morto, ma la Schlein non se ne capacita e spera sempre in un miracolo. Quale non si sa, mentre pure a Genova e dintorni la situazione non è affatto rosea.

Si pensava che dopo il caso Toti non potevano esserci più dubbi su chi avrebbe prevalso. Invece, gli ultimi sondaggi sono stati come una doccia fredda per la sinistra. I rapporti fra la numero uno di via del Nazareno e Giuseppe Conte sono praticamente rotti.

Tanto è vero che i pronostici sono oggi in favore del candidato della destra, Marco Bucci, attuale sindaco di Genova. Lui è al 49 per cento, mentre il suo avversario, Andrea Orlando, ex ministro della giustizia, è fermo al 46. Una bella tegola per il Pd che fino ad un mese fa riteneva che il problema Liguria poteva dirsi risolto.

Come mai? Gli amici-nemici che lavorano sottobanco, ritengono che Elly abbia tralasciato questa sfida perché ormai sicura di aver vinto. Che cosa imputano alla Schlein i suoi avversari? Di essere poco incisiva e di non avere un programma preciso che possa mettere con le spalle al muro gli avversari. Lei è brava a parlare, ad essere presente ogni volta che bisogna farlo, però gli interventi rimangono al palo e non hanno nessuna concretezza.

Eppure, di argomenti ce ne sarebbero a decine! Elly ha voce in capitolo quando si tratta di discutere sul salario minino. In questo campo, sono tutti con lei, Conte e compagni, ma per il resto? Essere ottimisti sarebbe sbagliato, meglio lavorare sodo e cercare qualche spiraglio.

Che non c’è, se si parla di Campania. Il governatore Vincenzo De Luca non molla: non vuole assolutamente lasciare la sua poltrona, desidera a tutti i costi il terzo mandato,ma Elly è contraria. Diversamente la pensano i “piddini” regionali i quali rispondono a tono: “Qui ci pensiamo noi, via del Nazareno stia lontana da questo problema”.

E’ solo uno dei tanti esempi che la Schlein deve affrontare, ecco perché non si può biasimarla se ad un tratto va a fare un rap dimenticandosi sia pure se per qualche minuto, di tutte le “rotture” che non le danno tregua.

“Chi si nasconde dietro lo spione di Bari?”

Sull’altro fronte, non c’è da essere allegri. A Palazzo Chigi, la tranquillità non è più di moda. Giorgia ha tanti nemici, sono coloro i quali non ci vogliono stare al fatto che lei sia diventata la premier del nostro paese. Così studiano giorno e notte come metterla in crisi. Si chiede qualcuno dei suoi fedelissimi: “Chi si nasconde dietro lo spione di Bari? Possibile che un impiegato di banca da solo decida di introfularsi nella privacy di Giorgia? O c’è qualcuno che fa il burattinaio?”.

Allora, non pochi italiani leggono, si informano, cercano di capire dove il Paese possa finire se continua questo andazzo. Non sarebbe meglio se le due donne più importanti dell’Italia la smettessero di litigare e andassero alla ricerca di un compromesso favorevole al nostro Paese

Non è poi tanto difficile dialogare, verificare i punti di contrasto, smussarli e trovare finalmente un denominatore comune. Le parole volano, sono i fatti che contano.

 

 

 

 

Bruno Tucci

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